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Corsera, Repubblica, Sole 24 Ore. Come cambia la classifica dei dati Ads sulle vendite

Sono stati pubblicati venerdì 10 giugno da Ads i dati sulla diffusione delle vendite dei quotidiani e, come anticipato da Formiche.net, le rilevazioni sul mese di aprile vedono la sospensione della colonna “vendite multiple copie digitali”, su cui, si legge sul sito Prima Comunicazione Online, è in corso una “guerra digitale” tra editori.

A COSA SI RIFERISCE IL DATO SOSPESO

Il dato delle vendite multiple copie digitali si riferisce, come spiegato dal regolamento Ads (che ora è in corso di modifica) alle vendite relative a “un’offerta commerciale che prevede a fronte di un’unica transazione economica la messa a disposizione di un numero di utenze individuabili pari agli abbonamenti o alle copie acquistate”. La rilevazione dei dati sulla vendite delle copie digitali dei quotidiani da parte di Ads è iniziata a gennaio 2013, mentre la sospensione è stata decisa “all’unanimità in via cautelativa in attesa di conoscere i risultati della consulenza tecnica richiesta e avviata da Ads in merito all’attivazione delle copie digitali multiple” durante il cda di Ads che si è tenuto venerdì 10 giugno.

I DATI DI APRILE 2016

A subire di più il colpo della sospensione del dato sulle vendite multiple digitali è il Sole 24 Ore che vede un calo totale delle vendite del 34,75% tra aprile e marzo 2016, scendendo in terza posizione nella classifica delle vendite totali. Il Corriere, invece, resta stabile in prima posizione sulle vendite totali pur subendo un calo dell’11,65% a seguito della sospensione del dato sulle vendite multiple digitali. Per Repubblica le conseguenze della sospensione del dato vendite multiple digitali grava del -2,61%, e la sua posizione relativa alle vendite totali passa dal terzo posto di marzo al secondo di aprile. Sostanzialmente invariate rimangono le posizioni degli altri quattro quotidiani considerati nell’elaborazione di Formiche.net: La Stampa in quarta posizione perde l’1,19%, a seguire il Messaggero con un calo del 2,05%, poi in sesta posizione Avvenire con un calo dell’1,91% e infine il Fatto Quotidiano, unico a registrare un incremento seppure minimo, che cresce dello 0,10% (nella colonna sulle vendite multiple digitali il Fatto ha sempre registrato valori pari a zero).

LA TABELLA

dati ads sospensione vendite multiple copie digitali

COME NASCE LA DIATRIBA

Tutto nasce una richiesta di chiarimenti avanzata dal gruppo Condè Nast che, come ha scritto il sito Dailyonline, nel segmento dei periodici ha indicato alcune testate con numeri di copie digitali multiple ritenute eccessive: pari a oltre il 25% delle copie totali diffuse, mentre l’incidenza media sarebbe dello 0,3%. Nel mirino di Condé Nast ci sarebbe in particolare il gruppo Hearst Italia. Ma come aveva sottolineato Il Giornale, a subire più fortemente la sospensione del dato nel settore dei quotidiani sarebbe stato Il Sole 24 Ore e così è stato, aprendo una “guerra digitale tra editori”, si legge sul sito Prima Comunicazione Online, che ha portato alla sospensione del dato proprio perché dopo l’esposto di Condé Nast a sollevare la questione sulle copie multiple digitali è stata Repubblica, come ha svelato negli scorsi giorni Formiche.net in questo articolo di ricostruzione.



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