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La tragedia del terremoto raccontata dai sindaci di Accumoli e Amatrice

“Siamo in piena emergenza, ci sono tantissimi crolli, abbiamo persone sotto le macerie”. A parlare è Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli, comune della provincia di Rieti di 667 abitanti, epicentro del terremoto che ha colpito l’Italia centrale dalle 3:36 di questa notte, con una serie di scosse di cui la prima di magnitudo 6.0, a soli 4 chilometri di profondità. La scossa è stata percepita da Roma a Napoli, fino a Rimini. Distrutto il borgo di Amatrice, entrato tra “I borghi più belli d’Italia” l’anno scorso per l’ambiente di cui era circondato e per il patrimonio storico architettonico che comprendeva monumenti romani, barocchi e rinascimentali.

Le vittime accertate dalla Protezione Civile (bilancio ore 7:00 25 agosto) 247, un bilancio ancora provvisorio. Le vittime sono state 190 nei comuni del Lazio e 57 in quelli delle Marche.

Mercoledì pomeriggio, quando il bilancio era fermo a 75 morti, Immacolata Postiglione, capo ufficio emergenze della Protezione civile, ha spiegato che “53 vittime sono tra Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e venti nel territorio di Arquata del Tronto nelle Marche. A questo si somma un numero di dispersi non precisato e un centinaio di feriti circa assistito in vario modo in ospedali delle aree interessate o in strutture alternative”, ha concluso. Una nuova scossa di 4.9 gradi è stata registrata prima delle 14:00.

VITTIME E FERITI

Accumoli, ha spiegato il sindaco Petrucci sentito da Rainews nelle prime ore del mattino, ha 17 frazioni, con le quali in parte il sindaco è riuscito a mettersi in contatto: “Ci sono già dei morti accertati nella frazione di Illica, ma qui (ad Accumoli, ndr) c’è una famiglia con due bambini piccoli e i genitori sotto le macerie che non danno segni di vita. Il parroco è al secondo piano e non riusciamo ancora a farlo scendere. La situazione è drammatica”, spiegava il sindaco. L’edificio, un ex convento costruito all’inizio del secolo, ospitava la caserma dei carabinieri e alcuni appartamenti.

UN PAESE DISTRUTTO

Si vedono crolli dappertutto, strade divelte, muri sbriciolati, spiega il sindaco, non c’è corrente elettrica “ma adesso è giorno, quindi la luce è il problema minore”. “Abbiamo persone sotto le macerie ma siamo inermi, non abbiamo mezzi per poterli cercare se non vengono i vigili del fuoco”. Sulle condizioni del paese, Petrucci descrive una situazione disastrosa: “Dentro il paese ci sono parecchia abitazioni crollate, altre molto lesionate e sicuramente inagibili all’80%. Anche a San Giovanni (frazione di Accumoli), ha riferito la Protezione civile del luogo, ci sono delle persone intrappolate sotto le macerie”. Molte le testimonianze dei cittadini scampati ai crolli: “La parte dove abitiamo noi non ci sta più, e ci sono davvero delle persone che devono uscire fuori”, ha raccontato una testimone, “noi siamo rimasti qui e non sappiamo che fine dobbiamo fare”.

RASO AL SUOLO IL BORGO DI AMATRICE

“Un dramma, il paese non c’è più. La nostra emergenza è che dobbiamo fare in modo che arrivino le unità speciali per tirare la gente fuori dalle macerie”. Lo ripete più volte il sindaco Sergio Pirozzi ai microfoni di SkyTG24, quello di Amatrice è un paese che non c’è più: “Scusate, se vi posso utilizzare per cercare di far venire delle unità per aiutarci, perché io non so che fare”, ha continuato con la voce scossa questa mattina, quando ancora il sole era in procinto di sorgere. “Il corso non c’è più, le palazzine son crollate, aspettiamo i pompieri per far chiudere il gas”. In un video della Polizia di Stato si possono vedere case completamente rase al suolo dal sisma (qui il link).

SITUAZIONE CRITICA A ARQUATA DEL TRONTO

“La situazione è sempre critica, c’è un intero paese completamente distrutto. Stanno tirando fuori le salme tra queste anche qualche bambino. Purtroppo le vittime stanno crescendo e non sappiamo neanche il numero preciso perché nel periodo estivo le case erano affollate”, ha detto il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, al Tg2000. “Rispetto all’inverno – ha aggiunto il sindaco – il numero dei residenti è molto più grande. Generalmente siamo 1300 abitanti ma in questo periodo siamo arrivati a 5000 persone. La situazione più catastrofica è a Pescara del Tronto in cui si contano decine di morti”. Arquata del Tronto si trova nelle Marche.

GLI AGGIORNAMENTI DI INGV TERREMOTI

Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la zona colpita dal terremoto odierno rientra nella fascia ad altissima pericolosità sismica che corre lungo l’asse della catena appenninica. Alle ore 12:00, si legge sul blog dell’Isitituto, “sono state localizzate circa 160 repliche: 59 gli eventi sismici localizzati di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 5 i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0, quello avvenuto nella zona di Norcia (PG) con magnitudo 5.4 alle 04:33. “Il tipo di movimento osservato dai dati sismici indica una faglia estensionale simile a quella all’origine dei terremoti più recenti e vicini, ossia quello dell’Aquila del 2009 e quello di Colfiorito del 1997″, ha spiegato Alessandro Amato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Anche quei terremoti” ha precisato “erano stati superficiali, avvenuti come questo alla profondità compresa tra otto e dieci chilometri, cosa che spiega i forti scuotimenti” (qui tutti i dettagli sul parere degli esperti).

GLI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET:

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