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Vi svelo le bizzarre convergenze parallele fra Beppe Grillo e Luca di Montezemolo

Brillante e veritiero il corsivo del direttore di Formiche.net Michele Arnese sulla decisione di Virginia Raggi, sindaco in Campidoglio, di rinunciare alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. La sua analisi, a proposito della costante e perdurante criminalizzazione dell’azione di governo nell’ultimo ventennio, e che prende di mira anche i lavori pubblici, rispecchia i fatti accaduti. Non poche volte si è dovuto registrare un accanimento smodato nei confronti della politica da parte di chi oggi, attraverso i loro organi di informazione di riferimento, si straccia le vesti per la decisione del sindaco Raggi di rinunciare alle Olimpiadi del 2024.

Per la loro attiva partecipazione, solerti e zelanti imprenditori, dopo aver arricchito il proprio cursus honorum attraverso l’impegno nell’organizzazione di grandi opere in Italia in occasione di eventi internazionali, come i campionati mondiali di calcio del 1990, si sono rivoltati contro la politica, mettendola sotto accusa non si sa per quali gravi misfatti.

E’ nota la responsabilità di Luca Cordero di Montezemolo nel Comitato Italia90, mondiali di calcio di quel tempo, che oltre a chiudersi con un triste epilogo per i tanti incidenti sul lavoro, si caratterizzò per gli scandalosi consuntivi economico-finanziari. I risultati furono negativi, i costi lievitarono oltre qualsiasi previsione, tanto che ci furono indagini della magistratura in diverse città d’Italia. Pochi mesi dopo Montezemolo si iscrisse quale promotore, accanto a Mario Segni, al comitato per il referendum sulla legge elettorale che avrebbe dovuto cacciare i vecchi partiti storici. Abortito quell’esperimento, dopo qualche anno intraprese direttamente la strada della politica col suo movimento Italia Futura, sempre anti e alternativo alla politica in campo.

Non solo il manager Ferrari ma anche altri suoi colleghi nel ventennio trascorso hanno seguito lo stesso percorso, utilizzando forme aggressive, chiassose di protesta contro la casta, poi sfociate nella cosiddetta antipolitica, di cui il M5S è stato abile interprete, raccogliendo i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, e che hanno portato all’elezione di Virginia Raggi a sindaco di Roma. C’era chi scuoteva l’albero e chi raccoglieva i frutti caduti. I primi forse non avevano la stessa capacità di chi quei frutti sapeva raccogliere.

Breve nota a margine: l’applicazione della logica dello spoil system può valere per il personale alle dirette dipendenze del responsabile politico, ma che non può essere estesa in maniera generalizzata ai profili apicali della PA. L’imparzialità della pubblica amministrazione deve essere garantita attraverso la necessaria continuità, perché in gioco c’è l’interesse pubblico. Non si può immaginare che decisioni importanti, che comportano ingenti impegni finanziari, assunte da un’amministrazione comunale vengano poi stravolte o disattese dagli eletti dei nuovi consessi.


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