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Terremoto, tutti i perché su scosse e nuove faglie

Tre scosse di terremoto hanno nuovamente fatto tremare, mercoledì 26 ottobre, l’Italia centrale. Si è trattato, spiegano i sismologi, di un terremoto diverso da quello che ha colpito Amatrice lo scorso agosto, ma comunque la sequenza sismica iniziata con l’evento di magnitudo 6 del 24 agosto alle 3.36 è ancora in pieno svolgimento, e potrebbero verificarsi nuovi episodi anche nel prossimo futuro.

LE SCOSSE

La prima scossa, di magnitudo 5,4 della scala Richter, è stata registrata alle 19:11, con epicentro nella zona di Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera, tra Marche e Umbria ed è stata percepita distintamente in tutta l’Italia centrale. L’epicentro si trova un’area pochi chilometri più a nord di quella colpita il 24 agosto scorso. La seconda scossa, molti più forte – di magnitudo 5,9 – è arrivata alle 21:18, con epicentro nella stessa area ed è stata sentita fino in Austria. Alle 23 una terza scossa di 4,6, poi centinaia di scosse minori.

UNA NUOVA FAGLIA

Secondo il direttore dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche Paolo Messina, “un’ipotesi, se verranno confermate le prime informazioni, è che si tratti dell’attivazione di una nuova faglia, probabilmente legata verso nord a quella che ha generato la scossa dello scorso agosto”. Ipotesi confermata anche da Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Dopo la scossa delle 21:18 (magnitudo 5,9), infatti, le repliche di magnitudo superiore a 4,0 sono sono state 3, tutte nella zona di Macerata: la prima, di magnitudo 4,5 è stata registrata alle 23,42; la seconda, di magnitudo 4,1, è avvenuta alle 5,19, seguita alle 5,50 dalla terza, di magnitudo 4,4 e queste scosse, spiega Amato, “sono repliche del sisma di ieri: fino a due-tre giorni fa, infatti, non si registrava nessuna scossa che superasse questa magnitudo”. Le scosse di intensità minore, invece, erano le repliche del sisma del 24 agosto.

POSSIBILI REPLICHE

L’Ingv ha confermato anche che si è trattato di un movimento di tipo estensionale, tipico dei terremoti dell’Appennino, caratterizzato dallo “stiramento” dell’Appennino da Est a Ovest. La conferma del legame con il terremoto del 24 agosto nel Reatino si spiega perché “la sismicità – ha dichiarato Amato all’Ansa – riguarda la zona a Nord di Norcia, che corrisponde alla propaggine settentrionale dell’area che si è attivata in agosto”.

MOLTI SFOLLATI

Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il presidente delle Marche Luca Ceriscioli stanno facendo un sopralluogo nei centri più colpiti dal terremoto. “Stiamo valutando il trasferimento degli sfollati verso la costa”, ha detto Curcio da Pieve Torina, a pochi chilometri da Visso. “Abbiamo qualcosa come due o tremila sfollati, e temo molte più abitazioni inagibili di quelle censite dopo il sisma del 24 agosto”, ha riferito la Protezione civile marchigiana.


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