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Chi è Nikki Haley, la nuova ambasciatrice Usa (non troppo trumpiana) all’Onu

La governatrice della South Carolina Nikki Haley ha accettato la proposta del presidente eletto Donald Trump: sarà la prossima ambasciatrice americana alle Nazioni Unite; sostituirà Samantha Power. Haley non ha esperienza nelle relazioni diplomatiche internazionale – che sono il principale skill che un ambasciatore all’Onu deve avere –, ma Foreign Policy la definisce una “stella nascente dei repubblicani” (curiosità: la stessa sottolineatura è in testa al pezzo che gli dedica il Washington Post).

LA STORIA POLITICA RECENTE

La notizia è stata riportata per primo dal Post and Courier, il principale quotidiano di Charleston, ed è stata data al giornale da una persona che ha familiarità con il team di transizione che si sta occupando, tra le altre cose, di seguire il processo di selezione dei membri che comporranno dal 20 gennaio 2017 la prossima Amministrazione. Haley è da tempo all’interno di una rosa di nomi papabili per posti di spicco nel governo Trump (si parlava di lei per il ruolo di segretario di Stato), e per questo le dinamiche attorno alla sua selezione sono molto seguite in South Carolina, dove Haley è molto ben vista. La sua presenza alla Trump Tower a New York, giovedì scorso era notizia di testa per i giornali locali. Piazzare Haley all’Onu potrebbe significare anche premiare un fedelissimo di Trump, il Lieutenant Governor (una specie di vice-governatore) Henry McMaster, che prenderebbe la guida dello Stato. McMaster ha sostenuto Trump fin da prima delle primarie in South Carolina – durante il suo discorso alla convention di Cleveland disse che Trump era “l’unico uomo attrezzato per vincere la feroce battaglia” che ci sarebbe stata alle presidenziali. Differentemente Haley ha scelto Trump solo dopo essere passata per Marco Rubio e poi per Ted Cruz, due candidati più amati dall’establishment del partito, ma via via distrutti dalla corsa di Trump.

UN’ANTI-TRUMP PERFETTA

Al secondo mandato da governatrice, la quarantaquattrenne figlia di immigrati indiani ha avuto più familiarità con questioni che riguardano i temi del lavoro o del commercio, piuttosto che con la politica estera, su cui le sue visioni rispecchiano quelle classiche del Grand Old Party. Ha avuto toni critici nei confronti di alcune delle proposte più estremiste di Trump, come per esempio il divieto d’ingresso ai musulmani e sull’immigrazione, argomento su cui ha una linea da sempre più moderata della media del partito. A gennaio ha tenuto lei il tradizionale intervento di risposta al discorso sullo Stato dell’Unione, e in quell’occasione criticò in modo indiretto la candidatura di Trump. In un passaggio molto ripreso del suo discorso disse: “Durante tempi così complicati può essere facile lasciarsi tentare dalle sirene delle voci più arrabbiate. Dobbiamo resistere a quella tentazione. Chiunque sia disposto a lavorare duro, rispettare le leggi e amare le nostre tradizioni dovrà sempre sentirsi il benvenuto in questo paese”. Poco dopo al programma “Today” della Nbc disse anche che Trump quando parlava era “irresponsabile”. Haley a febbraio aveva anche criticato Trump per non aver preso distacco dai membri della setta suprematista bianca Ku Klux Klan (mesi dopo, la rivista del gruppo, The Crusader, ha appoggiato Trump, ma la campagna del repubblicano si è dissociata). Haley aveva a cuore l’argomento, visto che nel luglio del 2015 nove afroamericani erano stati massacrati in una chiesa di Charleston da un autoproclamato membro della setta. Trump aveva risposto duramente alle critiche, dicendo che la gente del South Carolina era “imbarazzata” da lei e definendola “debole” in materia di “immigrazione illegale e clandestina” (anche in questo caso, le allusioni alle sue origini erano ovvie, tanto che su Twitter alcuni trumpers avevano scatenato la gara all’insulto razziale contro di lei).

LE APERTURA AL PARTITO

Secondo Robert Costa del Washington Post la nomina di Haley rappresenta una concessione di Trump ai rivali del partito: Haley è molto popolare tra i repubblicani e mesi fa era considerata come una possibile vice-presidente, magari se avesse vinto Rubio (un altro che alla destra americana di partito sta a cuore). Trump negli ultimi giorni si è mostrato più aperto, moderato e collaborativo: per esempio ha ripudiato la frangia di alt-right (estrema destra) che aveva celebrato le sue elezioni col saluto fascista, ha detto che manterrà una “mente aperta” sul cambiamento climatico, ha detto che non procederà con altre indagini sull’ormai-storico emailgate che ha coinvolto la sua sfidante Hillary Clinton. Tutti aspetti controversi su cui aveva annunciato una linea opposta in campagna elettorale, e su cui ha mostrato morbidezza durante un incontro con i giornalisti nelle sede del New York Times.

L’IMPEGNO IMMEDIATO ALL’ONU

Uno dei problema che Haley si troverà subito davanti appena metterà piede al Palazzo di Vetro sarà rassicurare gli esperti di diritti umani sui futuri comportamenti dell’America. Secondo le informazioni riportate da Colum Lynch, che segue l’Onu per Foreign Policy, l’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, il principe giordano Zeid Ra’ad al-Hussein ha già messo in guardia il suo staff di tenere sotto controllo gli Stati Uniti. Il tema è le torture durante gli interrogatori: Trump, così come il suo Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Flynn e il neo-direttore della Cia Mike Pompeo, in passato si è dimostrato favorevole alla possibilità che vengano reintrodotte sui detenuti più importanti e su cui pendono accuse come il terrorismo. Anche qui, sempre durante l’intervista al New York Times (che ha visioni liberal su questo e su molti altri temi) Trump s’è detto pronto a cambiare idea: il presidente eletto ha spiegato che il cambio di visione gli è stato ispirato da una conversazione avuta con il generale dei Marines in pensione James Mattis (alias “Mad Dog”). Mattis è “seriamente”, parole di Trump, in corsa per guidare il Pentagono e si è espresso contrariamente ai metodi di tortura.

(Foto: Flickr by Cage Skidmore, Nikki Haley nel 2013)



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