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Cosa è successo a Raffaele Marra e a Sergio Scarpellini

SERGIO SCARPELLINI

Nuova tegola per la giunta di Virginia Raggi a Roma dopo il caso Muraro e le perquisizioni di ieri per le recenti nomine in base a un esposto dell’ex capo di gabinetto. I palazzi romani sono scossi da arresti di peso. Raffaele Marra, uomo di fiducia della giunta di Virginia Raggi a Roma e l’imprenditore e immobiliarista Sergio Scarpellini sono stati arrestati questa mattina. Ecco tutti i dettagli.

L’AZIONE DELLA PROCURA

Su richiesta della Procura di Roma è stato arrestato Raffaele Marra, attuale capo del personale del Campidoglio e dirigente vicinissimo al sindaco Virginia Raggi. II reato contestato – dice il Corriere della Sera – è quello di corruzione e l’arresto è stato eseguito dai carabinieri. L’indagine si riferisce al 2013, periodo in cui Marra era, durante la giunta retta dall’ex sindaco Gianni Alemanno, direttore dell’ufficio delle Politiche abitative del Comune e capo del Dipartimento del patrimonio e della casa. In manette è finito anche il costruttore Sergio Scarpellini che gli avrebbe messo a disposizione i soldi per l’acquisto della casa Enasarco. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo.

LE ACCUSE

Secondo le indagini, è accusato di aver intascato una tangente quando lavorava all’Enasarco. Un’inchiesta de L’Espressoricorda Repubblica – aveva scoperto come Marra e sua moglie fossero riusciti a comprare a prezzi stracciati e sconti record case da privati e da enti come, appunto, la Fondazione Enasarco.

L’ARTICOLO DI FORMICHE.NET

Ma chi è Raffaele Marra e perché la sua nomina sta facendo così tanto discutere? Il motivo – scriveva Formiche.net lo scorso 2 luglio – risiede nei suoi trascorsi politico-professionali: Marra – un ex ufficiale della Guardia di Finanza – ha un’esperienza amministrativa di collaborazione con le amministrazioni di centrodestra. La sua carriera, da questo punto di vista, non lascia spazio a dubbi: vicino ad Alemanno dai tempi del ministero dell’Agricoltura quando ricopre il ruolo di Direttore nazionale dell’area galoppo all’Unire (Unione nazionale incremento razze equine). In quegli anni segretario generale dell’Unire – poi trasformata con legge del 2011 in Assi (Agenzia per lo sviluppo del settore ippico) – è Franco Panzironi, ex braccio destro di Alemanno ed ex direttore generale di Ama ai tempi della giunta comunale di centrodestra, poi coinvolto in Mafia Capitale. Dal 2008 Marra arriva in Campidoglio dove ricopre l’incarico di Direttore dell’ufficio extradipartimentale per le politiche abitative.

LE ALTRE ESPERIENZE E IL RITORNO IN CAMPIDOGLIO

L’addio si consuma un anno dopo, nel 2010: per un anno – fino ad aprile 2011 – Marra è consulente dell’allora direttore generale della Rai Mauro Masi. Nel suo curriculum è scritto che “in qualità di esperto in materia economica e finanziaria” si occupa della “realizzazione di un progetto connesso alle tematiche aziendali finalizzato alla implementazione del Piano Industriale 2010-2012” della televisione di Stato. Nel 2011 un altro spostamento oggi contestato da molti: Marra arriva alla Regione Lazio di Renata Polverini con il ruolo di direttore della direzione organizzazione, personale, demanio e patrimonio. Vi rimane per due anni – fino ai primissimi mesi dell’amministrazione di Nicola Zingaretti – prima di tornare in Campidoglio dove ha lavorato ininterrottamente negli ultimi tre anni.

L’AUTODIFESA DI MARRA

Le polemiche che ne hanno accompagnato la nomina non lo hanno lasciato affatto indifferente. In un’intervista al Messaggero – ripresa da Huffington Post – si è sfogato: “Non sono alemanniano, sono un professionista, un dirigente pubblico. Non sono mai stato coinvolto in alcun procedimento“. Posizione chiarissima che Marra ha spiegato ulteriormente: “Ormai sono stato già nominato vicecapo di gabinetto vicario con un’ordinanza. La mia delibera non deve passare in giunta, solo quella di Frongia perché riguarda la sua retribuzione. Certo, il sindaco potrebbe fare un’ordinanza di revoca“. In tal caso però – ha concluso – “ci rimarrei malissimo. Significa che anche loro, i grillini, fanno la stessa politica di chi ho combattuto in questi anni. Sarebbe allucinante“.

IL SUPPORTO DI ALEMANNO

E chissà se avranno fatto piacere sia a lui che a Raggi le parole di sostegno spese dall’ex sindaco di Roma Alemanno: “Raffaele Marra non lo vedo e non lo sento dal 2010. Definire Marra un alemanniano è ridicolo, ancora più ridicolo è pensare di poter mettere in lista di proscrizione qualcuno solo perché ha collaborato in passato con altre giunte”.


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