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Tempa Rossa, Federica Guidi e la giustizia alla guatemalteca

genitori, pediatri, germanellum, rappresentanza sindacale, stato, Giuliano Cazzola

L’indagine su “Tempa rossa” si avvia verso una probabile archiviazione. Lo scandalo che ha fatto ballare il governo, provocato le dimissioni di un ministro, turbata la normalità di un nucleo familiare, sta svanendo come se fosse l’ombra di Banko (ovvero il ricordo ossessivo di un delitto che turba i sonni di Macbeth). Eppure quell’ episodio entrò (a bella posta?) nella campagna elettorale del referendum No Triv, portando acqua al mulino del Sì. Per fortuna gli italiani furono saggi e non fecero scattare il quorum per la validità della consultazione.

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Non riusciamo a spiegarci in che cosa abbia demeritato tanto la sindaca di Alessandria, Maria Rita Rossa, per essere classificata dietro Virginia Raggi nella pagella dei primi cittadini del Bel Paese.

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A vederlo Luca Zaia somiglia ad un ballerino di milonga. Ma è considerato il miglior governatore d’Italia. Come dire: l’abito non fa il monaco.

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C’è una leggenda metropolitana che riguarda Bill Gates. Raccontano che il mago dell’informatica rinuncerebbe a tutta la tecnologia del mondo in cambio di una serata in compagnia di Socrate. Il fatto è che Socrate morì povero. E visse in povertà.

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Non sappiamo come andrà l’incontro tra Gentiloni e la Merkel. Di certo la premier tedesca apprezzerà lo stile e l’educazione del conte Paolo, dopo aver sopportato per anni – come una madre paziente e comprensiva – il bullismo e la malacreanza di Matteo Renzi.



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