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Meningite, ecco fatti, allarmismi e consigli

BEATRICE LORENZIN, lea

Casi, allarmi, allarmi, consigli e rassicurazioni. La meningite ancora alla ribalta della cronaca tra fatti veri e allarmismi inutili. Le ultime rassicurazioni sono arrivate da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità. Ma in precedenza anche il ministero della Salute retto da Beatrice Lorenzin, Roberta Siliquini, presidente del Consiglio superiore di Sanità, e da gran parte dei medici, fra tutti Roberto Burioni, professore ordinario di Microbiologia e Virologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, si stanno prodigando per contestualizzare e ridimensionare il fenomeno, distribuendo consigli e numeri.

CHE COSA HA DETTO RICCIARDI

“Non vediamo un aumento dell’incidenza della malattia. Solo la Toscana ha un problema ma con la vaccinazione di massa verrà tenuto sotto controllo e risolto, sono convinto. Per quanto riguarda il resto del Paese, vorrei ricordare che in media ogni giorno in Italia ci sono 3 casi di meningite, che può essere provocata da batteri molto diversi tra loro. Ecco, non stiamo superando questi numeri», ha detto Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità. «Non ha senso – ha aggiunto – che i cittadini vadano alla ricerca del vaccino da soli. L’importante è sostenere le campagne dedicate ai bambini, e portare le coperture sopra il 90-93%. Al momento il meningococco C è intorno all’87%. Con il nuovo piano vaccini arriverà anche un richiamo a 13 anni e così avremo una copertura completa su bambini e ragazzi. Forse non sradicheremo mai la malattia ma con la vaccinazione la possiamo molto ridurre. Ricordo che in Inghilterra c’erano circa 1.500 casi di infezioni da meningococco all’anno e grazie a una campagna di massa si è arrivati a una cinquantina». E gli adulti? «Per loro – ha risposto a Repubblica – al momento non c’è bisogno della vaccinazione, salvo in casi particolari che devono indicare i medici e salvo l’eccezione toscana. L’importante è coprire i più giovani perché sono il bacino principale della malattia. Tra i 10 e i 20 anni c’è il maggior numero di portatori sani dei vari tipi di meningococco, anche perché i ragazzi frequentano molti luoghi affollati, cioè discoteche, locali, scuole».

LA NOTA DEL MINISTERO

Dopo aver chiarito il significato del termine meningite e le cause che possono provocarla, la nota pubblicata negli scorsi giorni sul sito del ministero guidato da Beatrice Lorenzin ha fatto il punto della situazione della malattia nel nostro Paese: “Al momento non esiste alcuna situazione epidemica, la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma attesa in linea coi numeri degli ultimi anni, il presidio preventivo rappresentato dalla vaccinazione è disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave e sarà in distribuzione gratuita secondo le previsioni del nuovo Piano nazionale, inserito per questi motivi nei Livelli Essenziali d’Assistenza che il Sistema Sanitario Nazionale eroga”, ha scritto il ministero ricordando che “questo non significa non essere attenti e non garantire interventi tempestivi e mirati ogni volta che si verifichi una caso di meningite, così come non ci si stancherà mai di raccomandare la vaccinazione secondo la scheda vaccinale nazionale in corso di pubblicazione, ma è altrettanto vero che l’opinione pubblica deve poter comprendere con precisione quali siano i rischi e quali siano i comportamenti da tenere, escludendo ogni ingiustificato allarmismo”.

I CONSIGLI DI SILIQUINI

Roberta Siliquini rassicura: “La preoccupazione in questo momento non serve”, ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità intervistata da Ruggero Po per Formiche.net. “È vero che c’è una maggiore attenzione mediatica rispetto ai casi di meningite, ma è dovuta sostanzialmente all’epidemia toscana che ha fatto da grancassa”. Qualche numero: “Noi ci aspettiamo un numero di casi pari a circa 170 all’anno, 3 per milione, e noi siamo sotto questa cifra, se non in Toscana dove si è raggiunto circa il 10 per milione”, ha spiegato Siliquini nell’approfondimento audio curato da Po. “Occorre in primo luogo far vaccinare i propri figli per le patologie contro le quali esiste una vaccinazione”, ha commentato il presidente del Consiglio superiore di Sanità, sottolineando che “il vaccino contro il meningococco C (il più aggressivo, ndr) è offerto gratuitamente in tutte le regioni italiane dal 2009/2010” , mentre permane il problema del meningococco B che non è coperto in maniera univoca in tutte le regioni: “Alcune di esse offrono la vaccinazione, altre no, altre ancora lo fanno a fronte di un pagamento molto caro, che arriva fino a 80 euro”, ha spiegato Siliquini.

L’ANALISI DEL PROF.

Dagli allarmi alle bugie il passo è breve:  “Una delle bugie che più mi infastidiscono è quella secondo la quale gli attuali casi di meningite sarebbero dovuti all’afflusso di migranti dal continente africano. Bene, tanto per cambiare è una menzogna senza senso”, ha scritto in un post su Facebook Roberto Burioni, autore del volume “Il vaccino non è un’opinione”. La ragione è evidente, spiega il medico: “In Europa i tipi predominanti di meningococco sono B e C, ed in particolare i recenti casi di cui si è occupata la cronaca sono stati dovuti al meningococco di tipo C; al contrario, in Africa i tipi di meningococco più diffusi sono A, W-135 ed X. Per cui è impossibile che gli immigrati abbiano qualcosa a che fare con l’aumento di meningiti in Toscana. Per cui chi racconta queste bugie è certamente un somaro ignorante”. Così come lo è altrettanto la soluzione: “Invece di prendercela con chi non ha colpe, ricordiamo che contro questo meningococco abbiamo a disposizione un vaccino efficace e che se tutti i genitori vaccinassero i loro figli la malattia scomparirebbe nei bambini e negli adulti, come è già accaduto in numerosi paesi”, ha commentato Burioni.

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