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Finmeccanica, cosa succede ai vertici di Leonardo

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Il rinnovo del consiglio di amministrazione di Leonardo s’intreccia con la vicenda giudiziaria dell’amministratore delegato Mauro Moretti, mentre gli addetti ai lavori sono interessati all’esito della commessa negli Stati Uniti. Ecco cosa sta succedendo alla società dell’Aerospazio e della Difesa presieduta da Gianni De Gennaro.

LE NOMINE

Il cda di Leonardo, così come quelli di altre 11 società controllate direttamente dal Mef, tra cui spiccano le quotate Eni, Enel, Poste Italiane, Terna, e Enav, è in scadenza. Il ministero dell’Economia ha dato per cui il via alla procedura di nomina dei nuovi vertici delle grandi società pubbliche.

I CACCIATORI DI TESTE

Nella selezione di top manager e candidati ai cda il Tesoro sarà supportato da cacciatori di teste, come prevede la direttiva del 24 giugno 2013 dell’ex ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Secondo fonti autorevoli citate dal Sole 24 Ore, il ministero guidato da Pier Carlo Padoan ha scelto tre società per vagliare le candidature ai cda: Korn Ferry, Spencer Stuart, Eric Salmon.

Le poltrone che il Mef dovrà assegnare sono un centinaio solo nelle partecipate dirette. Secondo quanto riportato da Gianni Dragoni sul Sole il governo Gentiloni sarebbe orientato a confermare molti dei capi azienda scelti tre anni fa da Matteo Renzi, mentre i giochi sarebbero più aperti per le presidenze.

Il Mef dovrà pubblicare le liste per le maggiori società almeno 25 giorni prima dell’assemblea. Quella per Leonardo è fissata tra il 2 e il 12 maggio.

IL DESTINO DI MORETTI

Quanto influirà in queste scelte la condanna di Mauro Moretti? “La condanna a 7 anni di reclusione in primo grado per la strage ferroviaria di Viareggio ha aperto interrogativi nel governo sulla sua conferma, indipendentemente dal giudizio positivo sui risultati della gestione”, ha scritto Dragoni.

Moretti è stato condannato in qualità di ex amministratore delegato di Rfi. Il consiglio di amministrazione di Leonardo ha dichiarato di aver “verificato che permangono in capo all’ad tutti i requisiti previsti dalla vigente disciplina, nonché la piena capacità di esercitare le prerogative connesse all’ufficio di organo delegato”, confermando piena fiducia all’ad.

GLI ORIENTAMENTI PER IL NUOVO CDA 

In vista del rinnovo dell’Organo amministrativo per il mandato 2017-2019 Leonardo ha pubblicato sul suo sito gli orientamenti del Consiglio di Amministrazione agli azionisti sulla dimensione e composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2017-2019. “Leonardo aderisce al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, che all’art. 1.C.1, lett. h) raccomanda che i Consigli di Amministrazione delle società quotate, allorché in scadenza, esprimano il proprio parere di orientamento agli Azionisti sulla dimensione e sulla composizione del nuovo Consiglio, ovverossia sulla formazione delle liste dei candidati Amministratori da eleggere”, si legge sul documento.

Sulla base delle esperienze e della valutazione del lavoro da svolgere per il completamento del Piano, Leonardo suggerisce agli azionisti di comporre liste di candidati all’elezione nel nuovo Consiglio che nel loro insieme esprimano quelle esperienze e competenze che valuta prioritarie o rilevanti, quali: “Esperienza di gestione imprenditoriale e/o manageriale di business e di azienda; conoscenza di business, strategie e rischi di settori omologhi a quelli di Leonardo; business judgement e capacità di analisi e decisione; orientamento strategico volto alla comprensione degli scenari di medio-lungo termine; competenze finanziarie e di operazioni straordinarie; esperienze internazionali e conoscenze dei mercati esteri di interesse di Leonardo; esperienza di gestione di processi di innovazione e di trasferimento di tecnologie avanzate; capacità di lettura e di interpretazione dei dati di bilancio di una realtà complessa; competenze di organizzazioni complesse e di change management; competenze legali e di accordi e contrattualistica internazionale e competenza di risk management”.

Tra i suggerimenti c’è anche quello di “valutare attentamente le opportunità di riconferma dei membri del consiglio uscente, con esperienze e competenze in linea con quelle rilevanti per la migliore composizione del nuovo organo amministrativo, così da assicurare adeguata continuità all’azione del Consiglio nelle sue funzioni di indirizzo strategico e, con l’Amministratore Esecutivo, di gestione operativa”.

IL PROFILO DEL PRESIDENTE

In merito al presidente si raccomanda che il prescelto sia “persona dotata di leadership, di elevata autorevolezza, a proprio agio anche internazionalmente nelle relazioni di rappresentatività istituzionale e di articolata esperienza per lo svolgimento dell’incarico; avere reputazione di integrità ed indipendenza intellettuale ed essere preferibilmente indipendente all’atto della prima nomina; avere credibilità personale oltre che professionale”.

I RISULTATI DEL MANDATO IN SCADENZA

Nel documento la società passa in rassegna tutto quanto è stato portato a termine nel mandato in scadenza, e quanto è stato realizzato del Piano Industriale 2015-2019: “È stata conseguita la ristrutturazione del Gruppo ed il cambiamento radicale della preesistente Finmeccanica, da holding di partecipazioni in società operative Controllate, nella “One Company” Industriale “Leonardo”, integrata e globale, orientata all’alta tecnologia e focalizzata nei settori dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza. In condivisione con il Consiglio, nell’esercizio delle sue funzioni, l’Amministratore Esecutivo di Leonardo ha modificato strategie, modello, processi industriali e portafoglio di business; ha promosso sviluppo di competenze e tecnologie, integrità e buona governance; ha recuperato redditività del capitale investito e generazione di cassa, capacità di investimenti e prospettive di remunerazione per gli Azionisti. In tale contesto è stato conseguito il turnaround economico, finanziario e patrimoniale del Gruppo”.

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