Reddito di dignità e decadenza dei parlamentari per assenza reiterata. Sono queste le nuove proposte di legge votate ieri sul sistema operativo Rousseau del Movimento 5 stelle. Nella sezione Lex iscritti, in questa sesta tranche di votazioni sono state presentate un totale di 93 proposte di legge da parte degli iscritti certificati e solo le prime due più votate verranno prese in carico dai parlamentari a 5 stelle per essere trasformate in proposte di legge vere e proprie in Parlamento. Ecco cosa prevedono, chi sono i firmatari e in quanti hanno partecipato al voto.
LA PROPOSTA DEL REDDITO DI DIGNITÀ
Non solo reddito di cittadinanza, ma anche reddito di dignità. La proposta di Luca Fusaro, 34 anni, disoccupato di Rende (Cosenza), “è volta ad aiutare le casalinghe e coloro che decidono di impegnarsi a tempo pieno nella casa, nei figli, a guardare i parenti malati, insomma a coloro che ormai sono al di fuori dell’ambito lavorativo. Queste persone – si legge nella proposta pubblicata su Rousseau – sono lasciate sole e basta un qualsiasi evento avverso, come la perdita di lavoro di un coniuge, per trovarsi in una crisi profonda. Bisogna aiutare queste persone con un reddito di dignità di importo da valutare”. La differenza con il reddito di cittadinanza, spiega Fusaro, è che con “quest’ultimo devi garantire la tua disponibilità a lavorare”, mentre per chi lavora in casa o accudisce parenti ammalati è proprio l’attività svolta tra le mura domestiche il lavoro che andrebbe retribuito. La proposta di reddito di dignità ha ricevuto 2865 preferenze ed è la seconda proposta più votata in questa sesta tranche di Lex iscritti.
DECADENZA PER ASSENZA
Finora la prima proposta più votata su Rousseau, con 3206 preferenze, è stata quella di Antonio Pierri, impiegato di 48 anni di Aprilia, che propone di “istituire un registro delle presenze” per i parlamentari che “in caso di reteirato assenteismo provochi la sospensione degli emolumenti previsti per la carica di parlamentare ed in seguito la decadenza”. Al momento, si legge nella scheda della proposta, “i sistemi di documentazione dei resoconti di Camera e Senato non consentono di distinguere le assenze, cioè i casi di non partecipazione al voto in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione) e quello in cui è presente ma non vota”. Tale sospensione e successiva decadenza si dovrebbero applicare, secondo la proposta, quando si superi il 30% di assenze ingiustificate nell’arco di sei mesi di attività. L’impiegato di Aprilia sottolinea l’assenza di legislazione su tali fattispecie, ma non porta nessun esempio di comparazione con legislazioni di altri stati. Tra le esperienze pregresse a cui Pierri si è ispirato per la formulazione della proposta si legge: “Ho partecipato ad una petizione online https://www.change.org/p/decadenza-automatica-dei-parlamentari-assenteisti”.
LE PROPOSTE PRECEDENTI
Gli iscritti certificati del Movimento 5 stelle sono stati chiamati a pronunciarsi sulle Lex iscritti già sei volte. Le votazioni precedenti hanno visto prevalere la proposta di introduzione del vincolo di mandato e la riapertura delle case chiuse (prima votazione), la proposta di agevolazioni sull’Iva dei prodotti italiani e l’abolizione della doppia pensione per i sindacalisti (seconda votazione), l’introduzione dell’educazione civica e alimentare nelle scuole e la proposta di referendum sui trattati internazionali (terza votazione). Nella quarta votazione sono invece emerse le proposte per l’obbligo di elargizione del Tfr entro 90 giorni ai licenziati e l’introduzione di una carta per il gioco (per contrastare il gioco d’azzardo), mentre la quinta votazione ha visto prevalere le proposte sulla sostituzione delle pene detentive con lavori socialmente utili e la proposta di eliminazione di sussidi o pensioni a chi commette reati di mafia, terrorismo e spaccio. Al momento, dunque, le proposte della base a 5 stelle che arriveranno in Parlamento sono 12, ma non si possono escludere ulteriori votazioni su Rousseau nei prossimi mesi.