E’ stato il Founding Director e Chairman del Global Energy Center – Atlantic Council Richard L. Morningstar ad aprire con il suo keynote speech il seminario di oggi che si è svolto al Centro Studi Americani in preparazione del G7 Energia in programma a Roma il 9 e il 10 aprile.
Nel corso della mattinata – che si è aperta con i saluti del direttore del Csa Paolo Messa – si sono alternati negli interventi, oltre a Morningstar, anche il presidente di Rie (Ricerche industriali ed energetiche) ed ex ministro dell’Industria Alberto Clò, il country manager per l’Italia di Tap (Trans Adriatic Pipeline) Michele Mario Elia, il presidente e amministratore delegato di Esso Italiana Giovanni Murano e il capo del programma energetico dell’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) Massimo Nicolazzi. Le conclusioni sono state, invece, appannaggio del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Il giornalista del Corriere della Sera Maurizio Caprara ha moderato il dibattito.
I dettagli sull’iniziativa possono essere letti in questo articolo scritto da Andrea Picardi. Eccone uno stralcio:
TRUMP E I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Di rapporti tra Europa e Stati Uniti – con un particolare focus sul tema dei cambiamenti climatici – ha parlato Morningstar il quale, al netto degli annunci di Donald Trump, si è detto convinto che gli Usa non denunceranno gli accordi di Parigi di COP 21: “Non sono pessimista. E’ altamente improbabile che una prospettiva del genere si concretizzi anche perché non avrebbero nulla da guadagnarci. Anche su altri fascicoli finirebbe con il crearsi una situazione di tensione con l’Europa di cui non hanno bisogno“. Da qui a dire, però, che li rispetteranno pedissequamente, ce ne corre: “E’ più facile, semmai, che li ignorino almeno in parte“. Quanto alle politiche europee, Morningstar ha sottolineato come gli sforzi principali debbano essere rivolti all’ammodernamento infrastrutturale e alla diversificazione delle fonti d’approvvigionamento energetico.
A questo link si può invece consultare la gallery firmata Umberto Pizzi con le foto del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.