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Sfide e potenzialità dell’agricoltura in Italia e in Europa

L’agricoltura è già una certezza fondamentale del sistema economico italiano ed europeo ma si può fare ancora di più e meglio. E’ con questa ambizione che le più importanti associazioni di categoria del settore del nostro Paese hanno sottoscritto il manifesto dal titolo “Cibo per la mente: le sfide del sistema europeo“, nel quale sono formulate proposte e soluzioni che consentano di liberare il potenziale produttivo dell’agricoltura e dell’industria alimentare a livello continentale.

Il documento – presentato ufficialmente oggi alla Camera dei Deputati (qui la gallery fotografica) – parte da un presupposto fondamentale: il ruolo di primaria importanza che questi comparti continuano a rivestire nell’ambito del tessuto produttivo dell’Unione Europea e dell’Italia. Una centralità crescente confermata pure dai dati: l’agricoltura e l’agroalimentare rappresentano oggi infatti, nel loro insieme, ben 30 milioni di posti di lavoro (il 13,4% dell’occupazione totale) e il 3,5% del valore aggiunto totale nell’economia dei 28 Paesi dell’Ue.

Numeri assai rilevanti che dimostrano la necessità di proseguire nel percorso di valorizzazione del settore avviato soprattutto negli ultimi anni, anche in virtù della crisi economica e del cosiddetto “ritorno alla terra” di moltissimi giovani italiani ed europei. Le iscrizioni alle facoltà di Agraria si moltiplicano, così come le imprese agricole che nascono un po’ ovunque nel nostro Paese e in giro per il Vecchio Continente. Ovvio, però, che questa energia debba essere sostenuta per evitare che vada dispersa: un’esigenza confermata dal manifesto nel quale vengono innanzitutto individuate le sfide chiave che attendono l’agricoltura nei prossimi mesi ed anni, dalla sicurezza alimentare alla salvaguardia dell’ambiente fino alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Ma come realizzare questi obiettivi? Due in particolare le parole d’ordine indicate dal manifesto: innovazione e sostenibilità. A proposito della prima nel documento si afferma che “le tecnologie innovative, i prodotti e i processi produttivi conferiscono un vantaggio competitivo all’Unione Europea e sono cruciali per la filiera agricola ed agroalimentare: le politiche per questo settore devono essere tese ad ampliare gli strumenti per un approccio innovativo e funzionali a consentire all’Europa di diventare più produttiva, ma in modo sostenibile“. In merito alla seconda, invece, il manifesto sottolinea come “la sostenibilità sociale, economica e ambientale sia la via migliore verso un settore agricolo ed agroalimentare che sia più produttivo, usi le risorse in modo efficiente e sia amico dell’ambiente: l’integrazione costante di questi obiettivi nelle politiche nazionali ed europee sarà in grado di assicurare la competitività del settore, la sua crescita e la creazione di posti di lavoro“.

In questo senso – ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina nel video-messaggio inviato alla presentazione – “l’obiettivo fondamentale è quello di fare in modo che nel giro di qualche anno l’Italia diventi uno dei Paesi guida in ambito europeo per lo sviluppo delle tecnologie legate all’agricoltura“. A tal riguardo fondamentale sarà pure il contributo che arriverà dal mondo della ricerca. “Va potenziato“, ha scandito nel corso della mattinata il professore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Politecnica delle Marche Bruno Mezzetti. Che poi ha aggiunto: “Si deve promuovere il passaggio da un’agricoltura della sovvenzione ad un’agricoltura mirata all’innovazione, competizione e vera sostenibilità economica“. Una visione confermata pure dalla portavoce del manifesto – ed esponente di Confagricoltura – Deborah Piovan: “Sono un’imprenditrice agricola e posso dire oggi più che mai, dopo aver vissuto una stagione di intensa siccità, quanto sia importante l’uso della scienza in agricoltura per rispondere con concretezza non soltanto alle esigenze degli agricoltori ma anche a quelle dei trasformatori e dei consumatori“.

Il tutto da accompagnare con un lavoro di carattere anche culturale, come ha evidenziato il ministro della Pubblica istruzione Valeria Fedeli: “Educare le nuove generazioni all’attenzione verso le nostre risorse naturali – e al nostro patrimonio di conoscenze a queste legato – vuol dire, da una parte renderle consapevoli del valore e della portata della nostra tradizione in questo settore, dall’altra spingerle a rinnovare ciò che il più delle volte danno per scontato, attraverso le loro idee, la loro differente sensibilità, le innovazioni tecnologiche che devono rappresentare concretamente un’occasione di crescita“.

Di seguito i contributi che Formiche.net ha pubblicato a proposito del manifesto:

A questo link il testo del manifesto.

A questo link il video-intervento del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, in occasione della presentazione del manifesto alla Camera dei Deputati.

A questo link il testo integrale dell’intervento del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, in occasione della presentazione del manifesto alla Camera dei Deputati.

A questo link l’intervento del ministro della Pubblica istruzione, Valeria Fedeli, in occasione della presentazione del manifesto alla Camera dei Deputati.

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