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Da fotoreporter a paparazzo, ecco gli 80 anni (in foto) di Umberto Pizzi

Umberto Pizzi

Da fotoreporter a paparazzo e testimone della Dolce Vita, da contesti di guerra ad abbuffate alle feste più esclusive dei salotti romani. Gli scatti di Umberto Pizzi, che oggi spegne 80 candeline, passano dalla Palestina alla romana via Veneto con un’assurda continuità: quella di riuscire a raccontare i contrasti e le distorsioni di un mondo che cambia sempre troppo velocemente per essere afferrato davvero. Ma c’è un momento, nello scorrere veloce delle cose del mondo, in cui si può intuire come sarà il momento successivo, ed è forse questo il merito dello sguardo di Umberto Pizzi – non per niente un Maestro -, riuscire a catturare il futuro un attimo prima che avvenga, un po’ prima che sappia di esserlo.

In questa giornata Formiche.net ha voluto percorrere anche quelle strade lontane degli inizi della sua carriera di fotoreporter e fotogiornalista, chiedendogli di scegliere una selezione di foto che più lo rappresentassero nei diversi momenti della sua vita. Le foto partono dagli anni ’60 per arrivare agli anni ’90, proprio quando un nuovo futuro veniva immortalato poco prima di diventare presente.

(DALLA PALESTINA A VIA VENETO. GLI 80 ANNI DI UMBERTO PIZZI RACCONTATI DALLE SUE FOTO)

Tra le foto più note del Maestro quelle che ritraggono Liz Taylor e Richard Burton, quelle di Gina Lollobrigida e Sofia Loren, per passare poi al mondo della politica con i ritratti di Sandro Pertini, Enrico Berlinguer, Cesare Romiti, Gianni De Michelis. Ma non è possibile fare un elenco esaustivo, sarebbe un tentativo disperato e forse, ancor più, inutile. Da una parte i lustrini (e il lustro) del fermento culturale degli anni ’60 e ’70 per le strade di Roma, dall’altra una politica che si fa sempre più spettacolo, persino muovendosi negli stessi luoghi.

È stato Umberto Pizzi l’unico a raccontare, con le sue foto, le contraddizioni della società nel suo movimento convulso per rinnovare se stessa senza cambiare mai davvero? Probabilmente no, ma è riuscito certamente ad afferrarne i momenti più alti così come quelli più bassi, senza chiedere permesso o scusa.

Allora non resta che far parlare le immagini, perché – come dice il Maestro – “una foto vale più di mille parole”.

(DALLA PALESTINA A VIA VENETO. GLI 80 ANNI DI UMBERTO PIZZI RACCONTATI DALLE SUE FOTO)



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