Che succede al settimanale ciellino Tempi? A Milano, in ambienti di Cl e della Compagnia delle Opere, si vocifera di novità non positive per la rivista che solo 9 mesi fa ha cambiato proprietà. Chiusura in vista?
GLI AZIONISTI
All’inizio dell’anno sono entrati nella compagine azionaria gli imprenditori Walter Mainetti (nella foto con Giuliano Ferrara, una delle firme di Tempi) e Davide Bizzi, come aveva scritto Formiche.net.
I VERTICI
A dirigere la rivista – ereditando l’incarico in passato ricoperto da Luigi Amicone, eletto consigliere comunale di Forza Italia a Milano – era arrivato dal Foglio (che ha come azionista di controllo Sorgente di Mainetti) il condirettore Alessandro Giuli, giornalista e saggista di destra.
LA PUBBLICITÁ
Il settimanale ha avuto nel frattempo più peso anche grazie agli interventi di Giuli in tv, con risultati positivi anche in termini di copie. Ma il budget che era stato approntato dalla nuova società non è stato centrato: in particolare le attese in termini pubblicitari che si prevedevano grazie a una concessionaria esterna, non si sono trasformate in realtà. Così – secondo rumors milanesi che circolano in queste ore in ambienti ciellini – Mainetti e Bizzi avrebbero deciso di liquidare la società.
SCENARI E ATTESE
Gli azionisti, comunque, sarebbero disposti a recedere dalle intenzioni nel caso trovassero imprenditori disposti a rilevare la società. In redazione c’è attesa per l’editoriale del direttore Giuli che uscirà giovedì sull’ultimo numero del settimanale. La speranza tra redattori e collaboratori è che si continui a tenere viva almeno la versione on line della testata.
I CONTI
La testata dall’inizio di gennaio è edita da Etd Digital. Fino allo scorso anno la società editrice era Editoriale Tempi Duri: il bilancio 2016 mostrava una perdita di oltre 700mila euro, in crescita rispetto all’anno precedente, rispetto a un valore della produzione di poco più di 500mila euro.
GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI NELL’ARTICOLO DI VALERIA COVATO DI FORMICHE.NET