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Enel e Cdp, che cosa succederà ai vertici di Open Fiber con l’uscita di Pompei

Di Pietro Di Michele e Fernando Pineda
bassanini, open fiber

Novità in arrivo ai vertici di Open Fiber, la società controllata da Enel e Cassa depositi e prestiti per realizzare la banda larga in Italia su spinta del governo. Domani, 15 novembre, si terrà un consiglio di amministrazione di Open Fiber in cui si ufficializzerà un cambio di amministratore delegato: capo azienda della società non sarà più Tommaso Pompei, 75 anni, e sarà operativa come ad dal prossimo gennaio Elisabetta Ripa, 51 anni, già consigliere di amministrazione di Open Fiber eletta nella lista presentata da Cdp (qui tutti i dettagli sulla carriera di Ripa).

Si chiude così, di fatto, la fase di start up della società costituita da Cdp ed Enel e che ha inglobato la rete in fibra ottica di Metroweb e si passa alla seconda fase. È questa la lettura che arriva dagli addetti ai lavori sul cambio al vertice. C’è però chi rammenta che la scorsa estate sono emerse diversità di vedute sulla prospettiva di OF e di una rete unica nazionale – dunque considerando anche quella di Tim-Telecom Italia – tra Pompei e il presidente di Open Fiber ed ex presidente di Cdp, Franco Bassanini (nella foto).

Bassanini, in un’intervista al quotidiano La Stampa dello scorso agosto, aveva detto: “Open Fiber, o i suoi azionisti, sono in questo caso ben posizionati per acquisire la rete Telecom, potendo sfruttare al meglio le sinergie tra le due reti e accelerare la migrazione di tutti dal rame alla fibra, con vantaggi importanti anche per i clienti finali”. Per Pompei, invece, Open Fiber, che punta tutto sulla fibra, non ha alcuna convenienza da un’operazione del genere, ha scritto giorni dopo non smentito il sito Lettera 43, che aggiungeva: “All’ex amministratore delegato e fondatore di Wind non sono piaciute le dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Stampa da Bassanini”

Considerati gli auspici sistemici di Bassanini, e tenuto conto che il prossimo capo azienda di Open Fiber, Ripa, ha lavorato a lungo in passato nel gruppo Telecom (dove è stata tra l’altro ad di Telecom Sparkle e Telecom Argentina), alcuni osservatori ritengono che lo scenario di una confluenza anche societaria tra le due reti non sia da escludere.

Altri addetti ai lavori, e ambienti vicini a Tim, rimarcano invece le parole del nuovo ad di Tim, Amos Genish, al Sole Ore 24 Ore di oggi proprio sul punto. Infatti, in merito a un’eventuale alleanza con Open Fiber, per il manager “l’Italia è grande abbastanza per ospitare due reti in concorrenza”, quindi con Oper Fiber si potrà parlare al massimo di “collaborazione commerciale”. Collaborazione sì, dunque, ma niente operazione societarie comuni e tanto meno fusioni. Si vedrà se sarà così.


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