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Chi farà rinascere Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti?

Il diavolo e l’acquasanta. Attenti a quei due. Il gatto e la volpe. In tanti modi in queste settimane sono stati definiti Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti, promotori della lista Rinascimento, che si presenterà alle prossime elezioni in coalizione con il centrodestra.

Due personalità opposte, che fanno pensare ai protagonisti del Sorpasso di Dino Risi, Vittorio Gassman e Jean Louis Trintignant. Ma che hanno trovato un filo per stare insieme, “per fare uscire l’Italia dal Medioevo”. L’unico modo per farlo è “rimettere in circolo le idee, che solo le menti migliori del Paese possono produrre”. Per questo motivo c’è molta attesa sui nomi che potrebbero presentarsi nelle loro liste.

Per il momento, però, ci sono loro due. Più un terzo personaggio, che è il vero collante, anzi di più: il primo ad aver ipotizzato un partito con Sgarbi e Tremonti. Lui è Paolo Naccarato, (in foto), coordinatore del neonato movimento, senatore iscritto al gruppo Gal. Al quale un giorno, mentre assisteva a uno spettacolo di Sgarbi a Firenze su Caravaggio, è venuta  l’illuminazione: perché non mettere insieme, quei due, e vedere cosa succede? La prima conseguenza è stata un libro, Rinascimento appunto, con le ricette per rimettere in piedi il Paese. La seconda è la nascita di un movimento che sta diventando un vero partito che si presenterà alle urne alle prossime elezioni.

“Sgarbi lo conosco da una vita, tra l’altro era anche molto legato a Cossiga, c’è un rapporto molto affettuoso e intenso. Mentre con Tremonti alle ultime politiche abbiamo messo in piedi la lista vicina alla Lega nel Mezzogiorno, prendendo 150 mila voti”, racconta Naccarato. Già, perché il senatore è stato, dal 1996, per una quindicina d’anni, il collaboratore più stretto di Francesco Cossiga, dopo gli anni della sua presidenza della Repubblica. “Questi due personaggi così diversi saranno la sorpresa delle prossime elezioni”, promette Naccarato.

Così il senatore ha iniziato a sondarli. Entrambi, infatti, stavano pensando a come rientrare nel gioco politico in vista delle prossime elezioni, ma nessun partito li soddisfava. I primi tempi la reazione è stata piuttosto fredda, poi però la tenacia di Naccarato ha dato i suoi frutti. I due cominciano a pensarci e alla fine si convincono: di più, ne sono entusiasti. Tremonti e Sgarbi, infatti, non si erano mai frequentati, anche se in passato sono stati al governo insieme nel secondo esecutivo Berlusconi: quando Tremonti era ministro dell’Economia e Sgarbi un irrequieto sottosegretario ai Beni Culturali, prima di dimettersi per incomprensioni con Giuliano Urbani.

Ma Berlusconi che ne pensa? “Il Cavaliere è entusiasta, gli piace tutto, a partire dal simbolo”, risponde Naccarato.  “Sgarbi e Tremonti sono due geni, due personalità con un’intelligenza notevolmente superiore alla media. Due autorità nei loro rispettivi campi, quello culturale e quello di politica economica. Hanno entrambi una visione del Paese da sottoporre agli italiani”.

Con due personalità vulcaniche il rischio di collisione è altissimo. “Quando abbiamo fatto la conferenza stampa di presentazione, il giorno prima Sgarbi la bruciò con un’intervista a un importante quotidiano. Tremonti si arrabbiò moltissimo e per ricucire ci volle molta pazienza. Ma questo è anche un po’ il mio ruolo”, racconta Naccarato. L’obbiettivo, naturalmente, è superare il 3%, andando a pescare “tra i delusi di Forza Italia e Pd, che sono tentati dallo stare a casa o che magari potrebbero pure votare Grillo”.

Chissà Cossiga cosa direbbe… “Ne sarebbe entusiasta, sono sicuro che sarebbe il nostro testimonial. Li stimava molto entrambi. Anzi, a ispirarmi è stato proprio lui”.

Il prossimo appuntamento è il 28 novembre a Roma per la prima conferenza programmatica. Attenti a quei due, anzi, a quei tre.

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