“Riconosciamo che la debolezza è la via più sicura per il conflitto e il potere senza rivali è il mezzo più sicuro di difesa”. Con queste parole Donald Trump ha ufficialmente presentato la sua prima National Security Strategy con la quale cancella il tetto alle spese militari introdotto da Obama e considerato dannoso. America First e Great Again è il concetto chiave che spiega la sua idea di sicurezza nazionale in una prospettiva tutta improntata a porre al centro della vita politica americana la prosperità e il benessere dei cittadini, la loro sicurezza e la protezione della patria da qualsiasi minaccia che possa interessare la stabilità e l’integrità del Paese. In questo quadro, per ragioni diverse, Cina e Russia vengono definiti “avversari strategici” (in quanto “potenze revisioniste”) e l’accordo nucleare con l’Iran bocciato.
UNA STRATEGIA PER I CITTADINI AMERICANI
“Nel corso della storia i cittadini americani sono sempre stati l’unica fonte della grandezza di questo Paese. È grazie alla nostra gente che gli Stati Uniti sono divenuti il più grande baluardo di pace e giustizia nel mondo. Quando i cittadini americani parlano, noi tutti dovremmo restare in silenzio. Appena un anno fa voi, cittadini americani, avete parlato forte e chiaro: l’otto novembre scorso avete votato per rendere di nuovo l’America grande”. Nel sottolineare la fonte di legittimazione della propria leadership, il presidente ha inteso ancora una volta prendere le distanze dalla classe politica che lo ha preceduto, troppo lontana dai cittadini e arroccata su posizioni elitarie, e in questo modo ha voluto anche esercitare una dura critica alle scelte delle precedenti amministrazioni in materia di sicurezza nazionale, giudicate rovinose e sconsiderate.
I FALLIMENTI DEL PASSATO
“Per troppo tempo i cittadini americani hanno dovuto assistere con disappunto agli errori dei politici di Washington. Troppi dei nostri leader hanno dimenticato le voci di coloro che avrebbero dovuto rappresentare e rispettare. Proprio quei leader si sono fatti promotori di strategie ed accordi disastrosi con paesi stranieri, a tutto discapito dell’economia americana. Invece di risollevare le sorti del nostro Paese si sono spesi per altri interessi”. Con queste parole il presidente degli Stati Uniti ha rivolto la propria invettiva contro le precedenti amministrazioni e indirizzato accuse alla politica estera di Barack Obama, richiamando esplicitamente il “disastroso” accordo sul nucleare iraniano, la sottovalutazione della minaccia nordcoreana e il mancato intervento militare contro ISIS. Tutti questi fallimenti avrebbero creato uno stato di debolezza e disgregazione sociale, finendo con il deteriorare un clima già estremamente pesante a causa dell’immigrazione e della criminalità dilagante. Nella sua visione fortemente critica, Trump finisce con l’accusare la politica di Washington di aver disatteso la fiducia dei cittadini americani imponendo delle leggi in materia di immigrazione che hanno depauperato ed indebolito l’economia nazionale.
LA NUOVA STRATEGIA DI SICUREZZA NAZIONALE
“Il venti gennaio scorso ho promesso ai cittadini americani il mio impegno a porli al centro delle scelte del Paese. Oggi, a distanza di un anno, sono lieto di poter dire che il mondo intero ha capito che l’America sta ritornando ad essere il grande Paese di un tempo. Allora giurai che il primo ed unico dovere di questo governo sarebbe stato di servire i cittadini americani. Con ogni decisione ed azione che prendiamo oggi, vogliamo rifare grande questo Paese”. Questo si traduce in una strategia di sicurezza nazionale che privilegia i confini del paese e abbandona la forte proiezione internazionale cha ha caratterizzato i precedenti documenti. Il presidente richiama esplicitamente l’incremento dei finanziamenti per le forze armate, cui viene riconosciuto un grande plauso per il lavoro svolto in tanti scenari delicati. Di fronte ad un quadro geopolitico fortemente destabilizzato e alla pluralità di minacce che attanagliano gli Usa, il presidente Trump declina una lista di priorità in cui a prevalere è il benessere dei cittadini americani, la protezione dell’ingegno e delle tecnologie sovrane, la salvaguardia della patria (“homeland security”) da qualsiasi rischio riconducibile al terrorismo jihadista, la lettura in chiave competitiva dei rapporti con le altre potenze mondiali, inquadrate come competitor da contenere.
In questa chiave di lettura, la sicurezza degli Stati Uniti secondo Trump è principalmente sicurezza economica, prosperità dei cittadini americani, atteggiamento diffidente verso l’esterno, lotta ai tentativi di aggressione al patrimonio tecnologico e industriale nazionale. “Con questo passo intendiamo portare avanti la strategia perseguita nel corso dell’ultimo anno, pensata per ridare sovranità al nostro Paese e ai cittadini americani. Questo è l’intento che vogliamo perseguire. Ciò che cerchiamo è una rinascita per gli Stati Uniti e per il patriottismo americano, nuova prosperità e orgoglio per l’eredità dei nostri padri. Con tale determinazione porteremo avanti la nostra nuova strategia di sicurezza nazionale”.