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Così la propaganda di Sputnik & co fomenta il dibattito anti immigrazione in Italia. L’indagine di Alto Analytics

Se da un lato esperti americani come quelli del DFRLab dell’Atlantic Council rilevano che “l’Italia è stata finora esente da campagne organizzate di disinformazione filorussa, a differenza di quanto registrato in altri Paesi come Francia e Germania”, dall’altro un nuovo studio basato sull’analisi di big data conferma – alla vigilia delle elezioni del 4 marzo – la centralità che la diffusione di fake news su temi caldi come l’immigrazione ha avuto nel dibattito sociale e politico italiano.

LA POLARIZZAZIONE DEL DIBATTITO

Secondo la ricerca, condotta da febbraio a luglio 2017 da Alto Analytics su oltre un milione di post e commenti generati da circa 100mila utenti, esiste il pericolo concreto – se non la certezza – che la propaganda xenofoba e populista divulgata attraverso i social media (secondo uno schema già visto nel Regno Unito con il dibattito sulla Brexit e in Spagna sulla questione catalana) da un network che ruoterebbe intorno al sito russo multilingue Sputnik polarizzi le opinioni degli elettori, anche di quelli italiani.

I MESSAGGI ANTI IMMIGRAZIONE

Dei messaggi che citano l’agenzia russa e Russia Today presenti sui profili analizzati, oltre il 90% ha contenuti anti immigrazione (diversi anche i portali italiani).
I data scientist della compagnia hanno anche analizzato in modo specifico messaggi diffusi dagli utenti più attivi e influenti delle comunità che si oppongono all’arrivo di nuovi immigrati. Tra questi, si legge nel report, ci sono argomenti noti: la convinzione che l’Italia stia subendo una “invasione” con conseguenze economiche e sociali negative per gli italiani; critiche verso il modo in cui il governo e i politici italiani hanno gestito male la questione dell’immigrazione con una narrativa antieuropea di fondo basata sul discredito dell’Ue o sui dubbi sul suo ruolo e sull’adattamento dell’Italia all’interno dell’Unione; l’associazione dell’immigrazione con l’insicurezza, il crimine e il terrorismo e, in alcuni casi, le teorie del complotto secondo le quali la crisi dell’immigrazione sarebbe parte di una strategia più ampia per destabilizzare il Paese.

LE AFFINITÀ

La principale comunità anti immigrazione, evidenzia il report, coinvolge al suo vertice un numero molto attivo e limitato di utenti allineati ideologicamente, influenzato, scrive la ricerca, da preferenze politiche associabili a Lega Nord, Forza Italia e Casa Pound.
Tra i siti con elevata affinità per gli utenti con idee anti immigrati, aggiunge l’analisi, ci sarebbero anche quelli di partiti o personaggi politici come il Movimento 5 Stelle o Beppe Grillo.


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