Gli effetti del caso Facebook-Cambridge Analytica non si ridimensionano, anzi, continuano ad espandersi. Cresce infatti da 50 a 87 milioni – oltre 214mila solo in Italia – il numero degli utenti i cui dati sono stati utilizzati in questa vicenda. Si tratta di profili del social network più famoso del mondo, utilizzati dalla società britannica di data mining per profilare gli elettori in diverse occasioni: dalla campagna per le presidenziali Usa che ha visto trionfare Donald Trump alla Brexit.
SCENARIO COMPLESSO
Nel giorno in cui Facebook elimina decine di account riconducibili alla “fabbrica dei troll” russa e rivede le sue policy sulla privacy per la prima volta dal 2015 (e, soprattutto, mentre il suo ceo e fondatore Mark Zuckerberg si prepara ad essere sentito l’11 aprile da una commissione del Congresso), la notizia di oggi rappresenta un altro duro colpo al colosso di Menlo Park che continua a registrare perdite in borsa, mentre imperversa il movimento #deletefacebook (cancella Facebook).
LE PAROLE DEL MANAGEMENT
La news è stata ‘edulcorata’ con l’annuncio delle nuove misure che consentono un controllo maggiore sui propri dati presenti sul social network. “In totale, crediamo che le informazioni di Facebook di 87 milioni di persone, prevalentemente in Usa, possano essere state impropriamente condivise con Cambridge Analytica”, ha ammesso Mike Schroepfer, chief technology officer di Fb, nell’annunciare le novità, alcune delle quali entrate in vigore oggi, che rassicurano però solo in parte gli utenti. “Sappiamo che abbiamo altro lavoro da fare”, ha ammesso Schroepfer, assicurando che tutte le persone interessate dal caso CA saranno informate.
COSA CAMBIERÀ
Quali sono i principali cambiamenti? Aggiornerà la normativa sull’uso dei dati personali per i nuovi servizi, come Marketplace e Facebook Live. Renderà pubbliche le informazioni su come il gruppo condivide i dati che raccoglie su Facebook con quelli di Instagram e Whatsapp, due piattaforme di proprietà del colosso. Infine punterà a comunicare con maggiore trasparenza l’impegno sulla protezione dei dati. Su questo ultimo punto Facebook ricorda di non vendere dati a società esterne. Adesso i cambiamenti sono stati pubblicati sul News Feed e gli utenti hanno sei giorni di tempo per fare commenti. Poi, la settimana prossima, saranno pubblicate le linee guida definitive.
I NUMERI IN ITALIA
Il caso riguarda anche la Penisola. Nel nostro Paese sono stati 214mila e 123 i profili coinvolti. Tutto è nato dai 57 utenti italiani che hanno installato l’app thisisyourdigitallife creata dal matematico Alexander Kogan. Da questi 57 profili, la compagnia ha avuto accesso ai loro contatti di Facebook, arrivando così a decine di migliaia. La maggioranza degli 87 milioni di profili violati complessivamente resta comunque americana, con oltre 70,6 milioni di account statunitensi coinvolti.
LE SCUSE (CHE NON BASTANO)
Zuckerberg era stato costretto a scusarsi pubblicamente, anche sulla stampa americana e britannica, dicendo in diverse interviste che la compagnia starebbe facendo il massimo per riparare a quanto accaduto e per evitare che si ripeta. Oggi, in una call con i media, è tornato a farlo: “Ho chiaramente commesso un errore, avremmo dovuto fare di più”, ha commentato parlando del caso.