Paolo Savona è un’ottima scelta. Senza se e senza ma. Parola di Carlo Jean, generale di Corpo d’Armata e presidente del Centro Studi di Geopolitica Economica che in un colloquio con Formiche.net spiega perché affidare la responsabilità del Tesoro all’economista (qui un focus con alcune sue prese di posizioni) sarebbe una mossa azzeccata.
Savona, già ministro dell’Industria ai tempi del governo Ciampi, ha quel peso specifico necessario e indispensabile a chi punta a un rinnovamento dell’Europa, attraverso, perché no, una parziale ridiscussione dei suoi trattati. “Savona è un’ottima scelta perché prima di tutto porta con sè un bagaglio di relazioni fondamentale per chi vuole fare il ministro di un Paese fondatore dell’Unione”, premette Jean.
“Per di più trovo la sua figura una grande garanzia non solo per tutti gli italiani ma anche per tutti i cittadini europei. Di più. Savona è un duro e per questo lo considero un ottimo negoziatore, non è poco per un governo che dovrà mettercela tutta per trasmettere un messaggio di affidabilità al mondo intero”.
Già, l’affidabilità. Su questo fronte, secondo il generale, il governo gialloverde non è partito proprio sotto i migliori auspici, specialmente sul fronte della comunicazione. “Il problema è che finora si è parlato un po’ troppo a ruota libera. Prendiamo la Tav, Di Maio ha detto che vuole bloccarla. Ma non mi risulta che il capo dei Cinque Stelle sia un esperto di trasporti. Ancora peggio su Mps (il titolo della banca è crollato dopo alcune frasi di Claudio Borghi, della Lega, circa la volontà di rimettere mano al management, ndr). Se fossi un risparmiatore sarei imbufalito. Chi ha dato la terza media a questa gente?”.
Di sicuro, tornando a Savona, nelle scorse settimane, l’economista aveva fatto esercizio di realismo quando, sul Sole 24 Ore, scriveva del possibile governo Lega-Cinque Stelle “i loro programmi non si conciliano con i patti europei vigenti, ancor meno con la riforma europea di cui si parla, sui quali sarebbe opportuno dare contezza agli elettori”.