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La Libia non si tocca. Haftar avverte la task force italiana a Ghat

haftar, Libia

In Libia la tensione continua a tagliarsi con il coltello. Dopo l’occupazione dell’aeroporto di Ghat, un pericoloso fendente arriva dal generale Kahlifa Haftar che, attraverso un comunicato diffuso dal sito informativo locale al Wasat, ha “messo in guardia le parti internazionali che vogliono stabilire una presenza militare nel sud della Libia, con il pretesto di combattere l’immigrazione clandestina”. Parole al vetriolo che avvertono come una mossa del genere “sarebbe considerata una palese violazione delle regole del diritto internazionale e un chiaro attacco allo Stato libico e alla sua sovranità”.

Un avvertimento chiarissimo, probabilmente riferito all’arrivo della task force italiana a Ghat, e giunto dopo che al vertice europeo si è discusso di “piattaforme di sbarco” dei migranti fuori dall’Unione europea per impedire che questi attraversino il mar Mediterraneo. La delegazione italiana guidata da Massimo Bontempi, infatti, è stata preposta per la valutazione della creazione di punti di osservazione lungo il confine meridionale della Libia e la creazione di un avamposto civile.

Anche l’agenzia turca Anadolu, d’altronde, legata al governo di Ankara, collega la dichiarazione di Haftar all’arrivo della delegazione italiana. Il generale, uomo forte della Cirenaica, sembrerebbe dunque schierarsi proprio con il consiglio tribale del villaggio che, attraverso un comunicato, aveva invitato alla protesta culminata nell’occupazione dell’aeroporto. “Tutti coloro che a Ghat riceveranno gli italiani sono da considerare traditori”, erano state le parole del consiglio (che il Lybia Observer indica come fedele ad alcuni elementi dell’ex regime Gheddafi).

La reazione dell’autorità libica, d’altro canto, è stata chiarire che la visita italiana rientra nell’Accordo di amicizia Italia Libia siglato il 30 agosto del 2008 e che di qualsiasi “incidente” durante la visita ne sarà attribuita la responsabilità al consiglio tribale.

Intanto, però, l’esercito di Haftar avverte che “verranno prese tutte le misure per proteggere lo Stato libico, i suoi confini, la popolazione, le istituzioni e le sue capacità economiche”.

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