Obiettivo, costruire a Cipro un’unità di stoccaggio galleggiante di gas naturale liquefatto da 300 milioni di euro. Braccio operativo dell’operazione targata Usa (che è anticamera di ciò che succede dopo Tap, Eastmed e Leviathan) è l’americana Navigas carrier, quotata negli Stati Uniti, che già opera nella produzione, trasporto e raffinazione del petrolio principalmente in America, Sud Africa e Mediterraneo.
L’accelerazione arriva dopo l’annuncio di Erdogan di non voler rinunciare al gas presente a Cipro.
HUB GNL
Da un anno la Petrogress Inc ha fondato una società registrata a Cipro, al fine di partecipare alla costruzione del cosiddetto new port di energia: per questa ragione ha firmato un protocollo di cooperazione con la società cipriota EDT Offshore, specializzata nella creazione di infrastrutture, flotte e servizi legati all’attività di idrocarburi offshore. Lo scopo è costruire nuove forme di cooperazione nei progetti energetici a Cipro e più in generale nel Mediterraneo orientale.
Si tratta di un’azienda top, che dopo aver impostato la base a Cipro con dirigenti di caratura internazionale, adesso esprime apertamente il proprio interesse nei progetti legati ai nuovi idrocarburi. Il polo di Port Royal dovrebbe essere installato da due soggetti che lavoreranno in partnership, e servirà le attività off-shore di idrocarburi nella Zee di Cipro e in quelle di Israele ed Egitto. Questo nel breve-medio periodo. Ma gli Usa pensano già oltre e guardando al Libano per il medio-lungo periodo circa la fornitura di gas liquefatto.
Una prima tranche di finanziamenti da 100 milioni di euro sarà utilizzata per creare l’unità di stoccaggio galleggiante e la fornitura di centrali elettriche a gas. Inoltre la gara internazionale per la fornitura di Gnl è prevista entro la fine dell’anno.
IL PORTO
I progetti previsti comprendono l’area acquisita lo scorso dicembre dalla Repubblica di Cipro dove sono state installate le antenne inglesi della Bbc. Si tratta di sei aree di 350mila metri quadrati, interessate a una locazione per 99 anni, al fine di consentire l’espansione ad est di Port Royale e delle infrastrutture esistenti.
Secondo il ministro cipriota dei Trasporti, Marios Demetriades, a inizio 2019 il progetto del porto di Vasilikos sarà operativo e quindi appaltato in gestione per via delle nuove navi con il prezioso carico energetico. L’autorità portuale procede nell’espandere le strutture esistenti in modo da rendere possibile l’installazione dei serbatoi di stoccaggio, oltre che favorire una celere e comoda fase di manutenzione.
L’espansione della barriera frangiflutti è prevista per circa 705 metri, smantellando il frangiflutti esistente e costruendone uno nuovo da 275 metri. Previsto un dragaggio da 15 metri di profondità oltre ad un nuovo pontile, lungo circa 230 metri e largo 125 costruito nel sito della diga di drenaggio. Previste anche tre cuccette a una profondità di 13 metri.
PERCHÉ CIPRO
Cipro sta diventando il nuovo hub energetico mediterraneo per una serie di elementi concomitanti: come la presenza dei giacimenti nella Zona economica esclusiva, che si legano idealmente al giacimento Zohr scoperto dall’Eni in Egitto e alla nuova grammatica dei gasdotti, come Tap ed Eastmed.
Un cambio di passo significativo per l’isola contesa, la cui parte settentrionale dal 1974 è occupata da 50mila militari turchi e autoproclamata Repubblica turco cipriota del nord, ma non riconosciuta dall’Onu. È la ragione del reiterato no pronunciato dal Presidente turco Erdogan a trovare una soluzione condivisa per Cipro, considerate le sue mire sul gas presente nelle acque cipriote, che però nessuna legge o trattato internazionale gli riconosce.
Uno scenario che è stato metabolizzato in primis dalla Exxon Mobile, che ha elaborato una strategia particolarmente attiva sul dossier idrocarburi nel Mediterraneo orientale. Infatti tra quattro mesi procederà alla perforazione del blocco 10 nella zona economica esclusiva di Cipro, mentre si prepara alla fase logistica firmando un contratto di consulenza con la MedServ, un consorzio di interessi commerciali di Malta e Cipro, per servizi di approvvigionamento a terra in appoggio alle attività di esplorazione offshore.
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