Per scoprire le carte le ha scoperte eccome. Tanto da dire apertis verbis che no, oltre non si può andare. Luigi Di Maio, che per conto del governo Conte sta gestendo la partita dell’Ilva, è insomma avvisato.
Ieri Arcelor Mittal ha presentato al Mise l’attesa integrazione al piano industriale originario, quello per intendersi che ha visto la luce ai tempi in cui a Via Veneto c’era Carlo Calenda. Misure che al capo del Movimento 5 Stelle non sono ancora piaciute al punto da sbloccare definitivamente il passaggio di proprietà dell’acciaieria (qui l’analisi sull’incontro di ieri). Ma che cosa prevede nel dettaglio l’addendum al piano presentato da Mittal, di cui Formiche.net è in grado di fornire gli elementi essenziali? Gli obiettivi sono ambiziosi, ma non per questo irraggiungibili.
ANCORA MENO C02
Il primo step è, naturalmente, l’inquinamento. Ovvero raggiungere entro il 2023 una riduzione delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio liquido pari al 15% rispetto ai dati del 2017, oltre a un azzeramento delle polveri al 2020 con 18 mesi in anticipo rispetto a quanto previsto dal Dpcm del dicembre 2017. Non è finita. Mittal punta anche ad anticipare considerevolmente la fine dei lavori per la copertura dei parchi delle materie prime.
SPRINT ALLA PRODUZIONE
Nel documento ci sono poi altre misure, alcune delle quali legate alla produttività dell’azienda. Ad esempio “mantenere la produzione dell’acciaieria a ciclo integrato ad un livello non eccedente gli 8 milioni di tonnellate di acciaio liquido annue, con la possibilita di incrementare ulteriormente tale livello produttivo mediante l’impiego, per la realizzazione dei volumi produttivi addizionali, di processi di produzione a basso utilizzo di carbone”.
OBIETTIVO GAS NATURALE
L’azienda franco-indiana si impegna inoltre a “elaborare e trasmettere ogni due anni, uno studio di fattibilità in merito all’implementazione presso lo stabilimento di Taranto di processi di produzione alimentati a gas naturale – nonche di processi alternativi di produzione a basso utilizzo di carbone – basato sui criteri del contratto e recante puntuale indicazione del prezzo del gas naturale e delle altre risorse alternative impiegate che renderebbero sostenibile l’implementazione delle tecnologie considerate”.
TEMPI STRETTI PER LA COPERTURA DEI PARCHI
Ancora, tempi più asciutti per la copertura dei parchi minerari dell’Ilva. Mittal vuole “accelerare ulteriormente il completamento della copertura dei parchi, per eliminare il piu presto possibile queste fonti inquinanti nonche gli eventi critici che accadono durante i Wind Days”. Nello specifico, sarà di almeno 18 mesi l’anticipo della fine dei lavori per la copertura dei parchi di minerale ferroso, mentre per i parchi di carbone sarà di almeno 13 mesi.
IL RAPPORTO COI FORNITORI
Al capitolo fornitori Mittal si obbliga a rispettare al massimo i tempi di pagamento delle imprese che costituiscono l’indotto dell’Ilva. Per esempio “applicando le disposizioni di cui al decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 Arcelor Mittal si impegna a pagare i debiti ceduti entro il relativo termine di scadenza”.
VERSO L’ECONOMIA CIRCOLARE
Nel documento c’è poi un intero capitolo dedicato all’economia circolare, dunque anche ai considerevoli risparmi in termini di approvvigionamento. “Gli impianti integrati”, scrive Mittal, “producono l’acciaio ma creano molto di piu: una preziosa gamma di sottoprodotti. E poi focalizzarsi costantemente sull’efficienza delle risorse, catturando l’enorme potenziale dei sottoprodotti che creiamo ed estrarre il massimo uso e valore dei solidi generati dalle operazioni”.
MENO ACQUA PER L’ACCIAIO?
Nella proposta integrativa di Arcelor c’è anche una riduzione dell’approvvigionamento di acqua per lo stabilimento pugliese. L’obiettivo è una riduzione della fornitura del 15%. “Senza acqua, l’acciaio non esisterebbe. Essa viene utilizzata in tutti i punti del processo di produzione dell’acciaio e per il trasporto di materiali da e verso molti dei nostri siti. Mittal si impegna a redigere un piano d’azione per la riduzione dello specifico apporto totale di acqua dolce e marina per il ciclo produttivo di Taranto, allo scopo di ottenere entro il 23 agosto 2023 una riduzione del 15% rispetto allo specifico livello generale di apporto nel 2017”.
UN’ILVA APERTA A TUTTI
Infine, c’è anche una vasta operazione trasparenza. Arcelor Mittal si impegna infatti ad adottare politiche di fabbrica aperta volte a promuovere la trasparenza nella gestione, anche mediante l’apertura degli impianti industriali a visite guidate al fine di illustrare i progressi nel ripristino”. E ancora, spazio alle consultazioni con i rappresentanti delle comunità locali con cadenza almeno semestrale per comprenderne priorità e preoccupazioni e “pubblicazioni periodiche con cadenza almeno annuale di rapporti per rendere noti i progressi effettuati dall’Affittuario nel raggiungimento dei propri obiettivi ambientali e industriali”.