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Così Italia e Thailandia accelerano sulla cooperazione

Nel 2023 si è celebrato il 155º anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Thailandia e un Business Forum tra i due Paesi è stato creato nel 2015, su iniziativa dell’ambasciata italiana. Nell’ambito di un Forum d’Affari bilaterale organizzato ieri da Unioncamere e Maeci, è stato siglato un memorandum d’intesa tra le Camere di commercio dei due Paesi al fine di rafforzare le relazioni economiche e commerciali

Infrastrutture, digitalizzazione e transizione energetica sono i tre settori in cui Italia e Thailandia stanno accelerando la loro cooperazione bilaterale. Da un lato il governo Meloni prosegue nel rafforzamento delle sue relazioni internazionali con partner chiave; dall’altro Bangkok sta mutando il proprio status quo alla luce delle nuove sfide nel settore Indopacifico.

Roma e Bangkok

Non solo turismo e cultura: Roma e Bangkok lavorano per ottenere grandi opportunità di collaborazione che vanno coordinate in settori strategici come lo sviluppo infrastrutturale, la digitalizzazione e la transizione energetica. Lo ha ribadito la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ricevendo oggi a Palazzo Chigi il primo ministro del Regno di Thailandia, Srettha Thavisin. Un colloquio in cui è stato sottolineato l’auspicio thailandese di avviare una procedura d’adesione all’Ocse, sostenuto dall’Italia, mentre Meloni ha accolto l’invito del primo ministro Thavisin a recarsi in Thailandia.

Come è cambiata la Thailandia

Bangkok appartiene all’area Asean, l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico di cui la Thailandia è uno dei membri fondatori assieme a Indonesia, Malesia, Filippine e Singapore, al fine di promuovere la pace e la stabilità e stimolare la crescita economica, il progresso sociale e lo sviluppo culturale nella regione. Nel corso degli anni, l’Asean si è gradualmente evoluta fino a diventare altamente strategica in un momento geopolitico che rende più complicato il commercio con la Cina a causa della sua estensione: è un’area infatti che supera i 600 milioni di abitanti e di cui fanno parte Vietnam, Laos, Cambogia, Myanmar e Malesia, ovvero il Sud-est asiatico, dove la Thailandia è una vera e propria porta d’ingresso.

Complessivamente l’area conta una popolazione molto giovane rispetto a un’Europa in declino demografico, quindi significa potenziali investimenti per le imprese.

Italia e Thailandia

Nel 2023 si è celebrato il 155º anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Thailandia e un Business Forum tra i due Paesi è stato creato nel 2015, su iniziativa dell’ambasciata italiana. Nell’ambito di un Forum d’Affari bilaterale organizzato ieri da Unioncamere e Maeci, è stato siglato un memorandum d’intesa tra le Camere di commercio dei due paesi al fine di rafforzare le relazioni economiche e commerciali.

Roma vanta con Bangkok un interscambio da 4 miliardi di euro (1,9 miliardi di export e 2,1 di import). Stando ai dati dello scorso anno, l’intera area asiatica dell’export italiano vale 85 miliardi, ma l’Italia esporta complessivamente 620 miliardi: per cui le prospettive future del settore sono elevate, anche grazie alla stabilità politica thailandese e alla sua vitalità economica, condita dalla richiesta di prodotti italiani.

Geopolitica

L’obiettivo del 30esimo primo ministro della Thailandia è quello di lavorare ad una ripresa economica che si lega alle dinamiche di sicurezza nella regione. Infatti la politica estera della Thailandia è soggetta a mutevoli dinamiche nell’area, in particolare nelle sue relazioni con la Cina e con l’occidente. Pechino è il secondo partner commerciale di Bangkok ed è il primo investitore straniero in Thailandia. I due Paesi sono legati da una serie di accordi, come il piano d’azione congiunto che delinea la cooperazione strategica Cina-Thailandia per il 2022-2026 e la cooperazione per la Via della Seta e la Via della Seta marittima del 21° secolo. Questi accordi contribuiranno ad accelerare lo sviluppo del collegamento ferroviario Thailandia-Lao-Cina, che sarà completato nel 2028.

Di contro, le tensioni geopolitiche sono viste come un grave rischio per l’economia thailandese: il riferimento è al conflitto in corso in Ucraina, all’aumento del protezionismo e all’incertezza che circonda la rivalità tra Stati Uniti e Cina. Ma il Paese è oggettivamente in una posizione cruciale nello scenario geopolitico mondiale anche in virtù del multilateralismo, che lo porta a partecipare sia all’Asean che alla Aopec (Cooperazione economica Asia-Pacifico).

Il primo ministro Srettha Thavisin è impegnato nel promuovere gli interessi della Thailandia sulla scena globale, come dimostra il recente incontro con due soggetti di alto profilo come il principale diplomatico cinese Wang Yi e il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan.

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