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Ecco il Piano del Conai per il rilancio della raccolta differenziata nelle città metropolitane del Sud

Il Conai, nell’ambito dell’Accordo quadro con Anci, l’Associazione nazionale dei comuni, ha messo in campo una serie di progetti territoriali per incrementare la raccolta differenziata di qualità degli imballaggi finalizzata al riciclo. Ecco quali

Secondo l’ultimo rapporto sui rifiuti pubblicato da Ispra, nel 2022 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani in Italia ha superato il 65% con le croniche disparità territoriali che caratterizzano il nostro Paese a tre velocità, con un Nord che viaggia oltre il 70%, un Centro che si attesta al 61 e mezzo e un Sud che arriva al 57 e mezzo per cento. Difficoltà e criticità che si riscontrano soprattutto nei grandi agglomerati urbani. Se il Veneto, il Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna e la Lombardia superano il 70%, la Sicilia, il Lazio e la Calabria sono poco sopra il 50. Stesso discorso per le aree metropolitane, con Milano, Venezia e Bologna sopra la media nazionale e Roma, Bari e Palermo ancora al di sotto.

Partendo da questa analisi, con lo scopo di migliorare e sviluppare la raccolta differenziata nelle aree in ritardo del Paese, il Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, nell’ambito dell’Accordo quadro con Anci, l’Associazione nazionale dei comuni, ha messo in campo una serie di progetti territoriali per incrementare la raccolta differenziata di qualità degli imballaggi finalizzata al riciclo. Progetti, condivisi con il Ministero dell’Ambiente, che vedono coinvolti quasi 19 milioni di abitanti nel Lazio, nella Campania, nella Puglia, nella Basilicata, nella Calabria e nella Sicilia, intervenendo “in maniera strutturale” nelle sette principali città del Centro-Sud: Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Messina e Reggio Calabria. Un investimento che sfiora il milione di euro solo per il primo anno.

Di questo hanno parlato e su questo si sono confrontati amministratori ed esperti nella giornata di apertura del Green Med Expo&Symposium in programma alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 12 al 14 giugno. Tre giorni di dibattiti ed eventi sull’uso efficiente delle risorse idriche, sulle energie rinnovabili, sulla gestione circolare e sostenibile dei rifiuti, sulle strategie e le soluzioni tecnologiche per la transizione ecologica e la decarbonizzazione. Sarà anche l’occasione per conoscere le politiche ambientali messe in campo dalla Regione Campania nel tradizionale appuntamento con gli Stati Generali sull’Ambiente in Campania.

Il Piano del Conai per il rilancio della raccolta differenziata nelle città metropolitane del Sud, presentato da Fabio Costarella, vicedirettore del Consorzio, parte da lontano, da un impegno che da più di vent’anni vede il Conai impegnato, a fianco dei Comuni, nella progettazione e nella realizzazione del servizio di raccolta degli imballaggi sempre più efficiente e di qualità. Compresa la formazione degli amministratori, la sensibilizzazione dei cittadini e il monitoraggio dei flussi dei rifiuti raccolti per essere avviati a riciclo.

“I Comuni coinvolti si trovano in cinque Regioni dove ancora oggi la raccolta differenziata ha ampi margini di miglioramento e si assesta su percentuali comprese fra il 51 e il 58%”, ha detto Fabio Costarella. “Numeri che devono crescere e avvicinarsi a quelli di molte regioni del Centro e del Nord. Anche per questo l’investimento economico è importante: servirà sia alla progettazione sia alla formazione degli operatori, oltre che alle analisi merceologiche e a tutte le campagne di comunicazione necessarie a informare e coinvolgere i cittadini”.

Il progetto che coinvolge le sette città riguarda il 30% degli abitanti delle cinque Regioni, sei milioni su diciotto, che producono il 30% dei rifiuti totali. “Intervenire su queste città può significare un miglioramento dei tassi di intercettazione dei rifiuti di imballaggio, e del loro riciclo, a livello nazionale. In un momento in cui, dopo l’approvazione del Regolamento sugli imballaggi da parte di Bruxelles, l’Europa ci mette di fronte a obiettivi sempre più sfidanti”, ha precisato Costarella.

Il coinvolgimento dei sette consorzi di filiera del Conai (Ricrea, CiAl, Comieco, Rilegno, Corepla, Biorepack, CoReVe) diventa fondamentale nelle varie fasi di progettazione e realizzazione di un servizio di raccolta di qualità finalizzata al riciclo. La fase operativa coprirà tutti gli step della gestione dei piani della raccolta differenziata, a partire dalla mappatura delle criticità con analisi merceologiche puntuali e dalle valutazioni delle performance del territorio. “Per ogni Comune sarà effettuata un’analisi di costi e fabbisogni ad hoc, pianificando modelli attuativi e dimensionamento dei servizi sulle specifiche esigenze. Conai e i Consorzi seguiranno tutte le fasi, dalla formazione del personale fino alla creazione del materiali informativo e relative campagne di comunicazione”, ha aggiunto.

Ambiziosi gli obiettivi di incremento della raccolta differenziata previsti nel corso dell’anno. Per Roma Capitale si prevede di passare dall’attuale 46% circa al 47,6%; per Napoli dal 40 e mezzo ad oltre il 43%; per Bari dal 40 al 45 e mezzo. Più alti i margini di crescita per le altre città: a Reggio Calabria l’obiettivo è di raggiungere il 55% di differenziata dall’attuale 41; a Catania dal 22 al 35%; a Palermo dal 25 al 27 e a Messina dal 53 e mezzo al 63%.

“Il miglioramento della quantità e della qualità della raccolta urbana è uno step essenziale per il recupero di materia da rifiuti”, ha sottolineato Laura D’Aprile, Capo Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “In questo senso le azioni messe in campo da Conai costituiscono uno strumento importantissimo per supportare e strutturare la pianificazione comunale soprattutto al Centro-Sud dove, con il Pnrr, ci siamo impegnati a superare il divario territoriale”.

Particolarmente sfidante la situazione di Roma Capitale, anche in vista del Giubileo del 2025. In condizioni normali, secondo il Piano strategico del 2022, i residenti nella Capitale sono poco più di 2 milioni e mezzo. A questi vanni aggiunti i non residenti, i pendolari, i visitatori e i turisti. Le persone presenti quotidianamente a Roma, secondo la Camera di Commercio, arrivano a oltre 4 milioni 600 mila: una popolazione pari a quelle di Roma, Milano e Bari messe insieme. Con tutte le ripercussioni sui servizi, trasporti e rifiuti in primis. Secondo le prime stime , l’incremento delle presenze durante tutta la durata del Giubileo potrebbe arrivare 45 milioni, con una crescita vertiginosa della produzione di rifiuti.

Il piano predisposto da Conai darà un supporto concreto al Commissario straordinario del governo nella gestione di questo servizio primario. Anche Oltretevere ci si sta attrezzando. Il comitato di esperti istituito in Vaticano, presieduto da Walter Ganapini, già assessore all’ambiente del Comune di Roma ai tempi di Veltroni sindaco, sta predisponendo una serie di iniziative con l’obiettivo di assicurare una carbon neutrality, anche attraverso un kit da consegnare ai pellegrini, in materiale biodegradabile, per ridurre l’uso della plastica e la produzione di rifiuti non riciclabili. Per tutti gli altri, imballaggi compresi, si punterà ad una più efficiente raccolta differenziata, con campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte non solo ai romani ma soprattutto ai milioni di pellegrini che arriveranno da tutto il mondo per visitare la Città Eterna.

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