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Trump punta sulla politica economica ma la sua squadra non è al completo

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In questi giorni l’azione di governo della Casa Bianca si sta molto concentrando sulla politica economica, finaziaria e fiscale. Una situazione che nasconde due importanti vuoti che interessano la squadra dell’amministrazione Trump. Ci sono infatti due pezzi grossi rimasti incastrati nelle audizioni di conferma al Congresso: Robert Lighthizer, scelto per guidare l’Office of the United States Trade Representative (da dove si indirizzano le policy sul commercio), e Alexander Acosta, scelta di ripiego per il ruolo di segretario al Lavoro (dopo che il re dei fast food Andrew Puzder si è trovato costretto a ritirarsi prima di essere respinto dai senatori, anche del suo partito, che non lo ritenevano idoneo per via di alcune vicende personali).

A Lightizer e Acosta non dovrebbe toccare la sorta di Puzder, ma i loro processi di conferma non ripartiranno prima delle prossima settimana – il Congresso è in pausa fino al 24 aprile. E questo è un elemento che, nonostante il presidente Donald Trump sottolinei continuamente come dal proprio ingresso alla Casa Bianca l’economia americana sia migliorata, rallenta l’azione del governo sui temi economici, commerciali e del lavoro, con scoperti due importanti uffici amministrativi. “Due giocatori che sarebbero fondamentali nella realizzazione e nell’esecuzione della politica economica”, scrive CNN Money. Per esempio, il ministro dell’Economia messicano, Ildefonso Guajardo, ha fatto saltare l’inizio dei negoziati per la revisione del Nafta (l’accordo sul commercio tra i paesi del Nord America) per l’assenza del Trade Representative americano, nonostante il presidente americano abbia fatto sapere di voler accelerare su quella che è stata una delle promesse spesso citate durante la campagna elettorale.

Lighthizer, già membro dell’amministrazione Reagan, è stato nominato il 3 gennaio e ha testimoniato finora soltanto davanti alla Commissione Finanze del Senato senza essere ancora inviato alla camera per il voto, in quanto, ha spiegato il top democratico alla commissione, il senatore Ron Wyden, il suo passaggio potrebbe richiedere un’eccezione legale a causa del passato lavoro come lobbista per governi stranieri (Cina e Brasile). I democratici su questo punto stanno facendo una sorta di ostruzionismo, impedendo il voto definitivo. Acosta invece si trova un passo più avanti, anche perché ha cercato di adottare un atteggiamento misurato nelle audizioni: il 30 marzo ha superato il vaglio della Commissione del Senato sulla Salute, Istruzione, Lavoro e Previdenza, ed è pronto per il Senate-floor, da dove passare per la conferma definitiva, che però potrebbe non arrivare prima di maggio.

E intanto il team inter-agenzie dell’amministrazione incaricato dalla Casa Bianca di studiare le misure per implementare il (discusso) ordine “Buy American, Hire American” inizierà il suo servizio senza il segretario al Lavoro e il rappresentante al Commercio.

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