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Ecco come Acea e governo si punzecchiano sulla crisi idrica

L’acqua fa litigare governo e Acea. La crisi idrica di Roma ha portato alla luce una rete fatiscente e piena di buchi (qui lo speciale di Formiche.net che ha anticipato i numeri sullo stato della rete idrica di Acea). E questo ha mandato fuori giri parte dell’esecutivo, che ieri si è scagliato contro i vertici della utility romana, nel corso di un’audizione alla Camera sull’emergenza siccità.

L’ATTACCO DI GALLETTI

Ad accendere la miccia è stato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ascoltato dai deputati della commissione Ambiente. Galletti ha puntato il dito contro gli scarsi investimenti per la manutenzione della rete idrica. “Ritengo, a tal proposito, necessari interventi funzionali con investimenti significativi che devono trovare spazio nel piano industriale aggiornato di Acea  e che fino a oggi non erano presenti”.

ULTIMATUM AD ACEA

Dal governo sono persino arrivati degli ultimatum all’indirizzo di Acea. “Quella trovata sino a settembre”, ovvero i mini prelievi fino al 1 settembre dal lago di Bracciano, in accordo con la Regione, “è una soluzione transitoria. Mi aspetto che in questo mese”, in cui sono previste riduzioni di “captazioni” dal lago, “si trovi la soluzione, perchè il primo settembre la situazione non sia più emergenziale”.

LA RISPOSTA DI LANZALONE

La risposta di Acea non si è fatta attendere. Luca Lanzalone, presidente di Acea nominato dalla giunta romana pentastellata, era alla Camera in veste di vicepresidente di Utilitalia, l’associazione delle utility. Da parte sua Lanzalone ha annunciato “interventi massivi sulla rete con l’apertura di 200 cantieri a settimana per le prossime quattro settimane, per ridurre enormemente le dispersioni e arrivare al 31 agosto nella migliore situazione possibile”. E sempre replicando a Galletti, il presidente Acea ha puntualizzato a proposito degli investimenti necessari sulla rete “che sono previsti dalle linee industriali del piano industriale presentato al cda e, venerdì scorso, alla comunità finanziaria”.

100 MILIONI ENTRO L’ANNO

Quanto ai quattrini da mettere sul piatto per tappare i buchi nella rete il manager messo da Virginia Raggi alla guida di Acea ha rivelato come siano stati decisi “investimenti per 80-100 milioni entro la fine dell’anno con l’obiettivo di recuperare “1.100 litri entro la prossima estate”. Una quantità di acqua equivalente a quella che veniva prelevata dal lago laziale e che, pertanto, “non sarà più necessaria”. Lanzalone ha infine fatto presente che negli due mesi sono stati riparati oltre tremila chilometri di rete sui 5.400 che fanno capo alla multiutility romana.

DUE SECOLI (E MEZZO) PER I NUOVI TUBI

Insieme con Lanzalone c’era Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia e della Milanese-Bresciana A2a. Il quale si è però limitato a fare una considerazione di carattere tecnico ma non per questo meno amara. “Al tasso attuale di realizzazione serviranno 250 anni per sostituire tutte le reti idriche italiane”. Il fatto è che per quanto riguarda le vetuste e colabrodo reti idriche italiane, con un 40% in media di perdite, “in carenza di investimenti prevale l’approccio dell’intervento di emergenza”, rileva Valotti, risultando “più difficile realizzare interventi programmati che richiedono un’allocazione pesante di capitale”. Insomma, si tappa il buco invece di sostituire il tubo.

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