Grande commozione in tutta Italia per la morte di Bud Spencer – l’attore entrato nel mito del cinema italiano in coppia con Terence Hill – deceduto ieri a Roma all’età di 86 anni. “Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata ‘grazie“, ha commentato il figlio Giuseppe Pedersoli.
Nato a Napoli nel 1929, Carlo Pedersoli – che scelse il nome d’arte Bud Spencer in omaggio alla birra americana Bud e all’attore Spencer Tracy – ha avuto una vita degna di un film. Da giovane – subito dopo la secondo guerra mondiale – si fa largo nello sport, nel nuoto: nel 1951 partecipa ai Giochi del Mediterraneo di Alessandria d’Egitto, nel 1952 alle Olimpiadi di Helsinki e nel 1960 a quelle di Roma. E’ il primo italiano della storia a scendere sotto il minuto nei cento metri stile libero.
Nel frattempo si trasferisce in Sud America, dove vive in diversi Stati di cui l’ultimo è il Venezuela: lavora per l’Alfa Romeo e disputa come pilota la corsa Caracas Maracaibo. Tornato in Italia, si cimenta soprattutto con la musica: scrive alcune colonne sonore e i testi di artisti come Fiorella Mannoia e Nico Fidenco.
Intanto si avvicina al cinema. Dopo diversi film l’incontro che cambia la sua vita: nel 1967 recita in Dio Perdona…io no! con Terence Hill. Nasce il genere dello spaghetti western all’italiana ed una coppia tra le più longeve e amate del cinema italiano. Sono diciotto i film in i due recitano insieme: Lo chiamavano Trinità, Non c’è due senza quattro, I due superpiedi quasi piatti e tanti altri. Film campioni d’incasso che ancora oggi vengono trasmessi in prima serata dalle principali reti generaliste. Tra i titoli in cui recita senza il compare Terence Hill – ultima volta insieme nel 1994 con Botte di Natale – gli amanti di Bud Spencer citano in particolare Bomber con Jerry Calà e Lo chiamavano Bulldozer.
Tante le passioni che hanno caratterizzato la vita di Bud Spencer come ad esempio il volo: nel 1981 fonda la compagnia aerea Mystral Air oggi di proprietà di Poste Italiane.
Nel 2010 ha ricevuto insieme a Terence Hill il David di Donatello alla carriera.
Questa una delle sue frasi più famose: “Non temo la morte. Dalla vita non ne esci vivo, disse qualcuno: siamo tutti destinati a morire. Da cattolico, provo curiosità, piuttosto: la curiosità di sbirciare oltre, come il ragazzino che smonta il giocattolo per vedere come funziona. Naturalmente è una curiosità che non ho alcuna fretta di soddisfare, ma non vivo nell’attesa e nel timore. C’è una mia canzone che racchiude bene la mia filosofia: “Futtetenne”, ovvero fregatene”
Ecco alcuni scatti del Maestro Umberto Pizzi che lo ricordano con la moglie Maria Amato, con l’attore Giuliano Gemma e con il campione di tennis Boris Becker.
(Foto di Umberto Pizzi/Riproduzione riservata)