Dopo anni di “esilio voluto” in terre austriche, Francesco Sorti e Rita Monaldi sono tornati in Italia per parlare del loro ultimo libro Malaparte. Morte come me, edito da Baldini & Castoldi. Ma più che una presentazione del libro, quella di martedì 5 luglio, è sembrata un’adunata di vecchi amici: giornalisti, attori, registi, si sono rincontrati sulla terrazza dell’Hotel Majestic in via Veneto a Roma.
Il duo funziona: incastra storie, architetta gialli, pubblica romanzi, alcuni dei quali diventati bestseller, tradotti in più di 26 lingue e 60 Paesi. “Dobbiamo ringraziare Corrado Melluso, direttore editoriale Baldini & Castoldi, che ci ha riportati in Italia comprando tutti i nostri scritti più quelli inediti”, ha detto l’autrice, che insieme a suo marito ha deciso di abbandonare, per ora, il protagonista storico dei loro libri: Atto Melani, diplomatico e informatore del Re Sole. Questa volta si precipita nel ‘900, a Capri, imbattendosi in una delle personalità che, in quegli anni, ha più caratterizzato l’isola: Curzio Malaparte. “È un poeta, scrittore ma anche attore, geniale, eccentrico, poliedrico. La storia di Malaparte – ha affermato Monaldi – viene raccontata come fosse un viaggio a ritroso, fatto anche di pentimenti e rimorsi, ma visti in maniera costruttiva”, fino alla morte, come me. “Il titolo del libro è rappresenta l’idea che Malaparte voleva avere delle cose che lo circondavano: una Donna (Lucia) come me, una Casa (il famoso parallelepipedo su Punta Masullo) come me, un Cane (Febo) come me, una Guerra (nei boschi di Bligny). Tutto prende le sue sembianze”.
Uno scrittore, un omicidio e un’isola meravigliosa… e un Malaparte “raccontato come lui avrebbe voluto”.
(Foto: Sveva Biocca @Svevabi)