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Carlo Cottarelli e Diego Della Valle. Le punture di spillo di Giuliano Cazzola

Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei trovato d’accordo con Diego Della Valle. Ma quando ho letto le sue dichiarazioni rilasciate nella solennità del Colosseo mi sono accorto di conviverle in pieno. Sia quando ha definito ‘’aria fritta’’ quella riforma pasticciata del Senato che sta bloccando il Paese, sia quando ha ricordato a Giorgio Napolitano (che tutela questi ragazzotti ‘’ladri di democrazia’’) che la Carta del 1948 (varata da personalità come Luigi Einaudi e tanti altri) non può essere cambiata ‘’dall’ultimo arrivato, seduto in un bar con un gelato in mano’’. Della Valle è stato un importante sostenitore della ‘’banda dei Puffi’’. Mi auguro che la sua presa di distanza in qualche modo significhi che quei poteri forti che hanno creato il personaggio Matteo Renzi si siano accorti dell’imperdonabile errore. Del resto questa era la teoria contenuta in un recente articolo di Vittorio Feltri. Se fosse davvero così speriamo che non perdano altro tempo.

(DIEGO DELLA VALLE VISTO DA UMBERTO PIZZI. TUTTE LE FOTO)

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Per favore ridateci Massimo D’Alema. Come mister Pesc al posto di Federica Mogherini. O in qualsiasi altro ruolo nella Commissione Ue. Magari, anche a Palazzo Chigi.

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Molti commentatori si stanno rendendo conto dei rischi che la riforma del Senato farà correre (se Iddio non aiuta questo povero Paese nel farla saltare) al corretto funzionamento delle istituzioni democratiche. Il nuovo Senato, nelle mani di una coalizione di consiglieri regionali e sindaci, potrebbe avvalersi di una sorta di diritto di veto nei confronti della Camera in difesa degli interessi corporativi del potere locale. Tuttavia, anche i commentatori più seri sono disposti a correre questi rischi. Per evitare – dicono – l’immobilismo. Ma si può trattare la legge fondamentale dello Stato come se fosse una nuova marca di dentifricio, da cambiare se non piace? Quanti guai ha procurato una pessima riforma del Titolo V, che, peraltro, non sarà modificata in modo adeguato?

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Il Signor Spending review, Carlo Cottarelli, minaccia di dimettersi perché si è accorto di essere diventato come il borotalco dopo il bagno: confortevole ma inutile. La goccia che sta facendo traboccare il vaso è la norma che consente a 4.600 insegnanti di andare in quiescenza con le vecchie regole. È un caso di contrabbando di esodo. Fino ad oggi le salvaguardie erano riconosciute, giustamente, alle persone che avevano perso il lavoro prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero. Ma quegli insegnanti un lavoro lo hanno, stabile e sicuro.

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