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I perché dello stallo su Mogherini e le nomine europee

“L’Italia deve cambiare verso all’Europa“, “basta con il ce lo chiede l’Europa, iniziamo a dire cosa chiediamo noi all’Europa“. Tutte frasi che si leggevano l’anno scorso nel documento congressuale PD a supporto del candidato Renzi.

Effettivamente Matteo Renzi ci sta provando a cambiare l’Europa, continua a scalpitare a Bruxelles e continua a pronunciare frasi a effetto ogni volta che esce da un vertice. Però mentre lui scalpita e comunica, si rischia che gli altri si accordino.

Ieri sera al termine del vertice ha dichiarato: “Siamo venuti qui per un accordo che non c’era, bastava un sms“. Certo lui è ormai abituato agli uffici di presidenza del PD, dove sono tutti (o quasi tutti) d’accordo con lui, ma non potendo fare altrettanto a Bruxelles preferisce quasi quasi non partecipare e inviare un sms, che sarebbe sicuramente scritto in un perfetto inglese.

Ma che sta succedendo a Bruxelles? I bene informati dicono che il cv del nostro ministro degli Esteri Federica Mogherini, candidata da Renzi alla poltrona di Alto rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza, risulta debole e che si sia creata in Consiglio “una minoranza di blocco“ sulla sua candidatura.

Inoltre, sempre nei corridoi di Bruxelles, circola la voce che ci sono alcuni leader che vedrebbero di buon occhio la candidatura di Enrico Letta a Presidente del Consiglio europeo (poltrona attualmente nelle mani del belga Van Rompuy); candidatura che Renzi pare non digerire.

Certo, qualora il Consiglio trovasse un accordo sul nome Letta, l’Italia dovrebbe rinunciare all’Alto rappresentante per gli affari esteri e accontentarsi di una poltrona da commissario meno importante, come accade attualmente per il Belgio che, oltre a Van Rompuy, ha il commissario per il commercio Karel De Gucht. Ma nella partita ancora aperta di Bruxelles c’è un altro attore piuttosto quotato come Massimo D’Alema (come scriveva tempo fa Formiche.net) il cui nome è ritornato alla ribalta in questi giorni.

La partita per il momento è sospesa, i leader si riuniranno nuovamente il 30 agosto e solo allora sapremo se Renzi riuscirà a far valere la sua candidata, se dovrà puntare su un’altra candidatura o se se gli “ outsider“ D’Alema e Letta vinceranno la partita.


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