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La controffensiva del Nuovo Centrodestra di Alfano contro il forzaleghismo

L’orizzonte di una rinnovata Casa delle libertà o di una federazione delle forze conservatrici-moderate appare molto lontano e di complessa realizzazione.

Le riserve e gli ostacoli alla ricomposizione della galassia frammen tata del centro-destra sono emersi nel corso dell’Assemblea nazionale di NCD promossa ieria Roma presso lo Spazio Novecento.

(CHI C’ERA ALL’ASSEMBLEA NCD. TUTTE LE FOTO DI UMBERTO PIZZI)

La sfida dell’ex Cavaliere

Forte di oltre 100mila adesioni, 10mila circoli e 1 milione 200mila voti alle recenti elezioni europee, la formazione nata dal tramonto del Popolo della libertà appariva lacerata tra favorevoli e contrari a una coalizione con Forza Italia.

Alla vigilia delle assise capitoline taluni organi di stampa avevano adombrato il rischio di scissione. Soprattutto dopo la lettera pubblicata dal Giornale nella quale  Silvio Berlusconi esorta tutti i gruppi alternativi al Partito democratico a ricostruire una piattaforma fondata su progetti condivisi anziché su sommatorie aritmetiche.

Le rivendicazioni dell’ex Delfino

Conflitti, fermenti e inquietudini interne provocati dai tempestosi rapporti con l’ex premier sembrano ridimensionati e sotto controllo grazie alla proposta unitaria messa a punto da Angelino Alfano.

Rivendicando un percorso “frutto di scelte coraggiose, difficili e responsabili che hanno sventato il pericolo di un governo Cinque Stelle”, il capo del Viminale prospetta la seconda tappa dell’esperienza di NCD: portare a compimento le riforme e costruire un nuovo centro-destra plurale.

(TUTTI GLI ALFANIANI VERI O PRESUNTI VISTI DA UMBERTO PIZZI. LE FOTO)

Le riforme del governo

La sfida delle riforme chiama in causa il ruolo del partito nel governo. Per marcare le proprie peculiarità rispetto all’azione di Matteo Renzi, l’ex segretario politico del PDL aspira a promuovere strategie attive per la famiglie e la crescita demografica attraverso una ricetta fiscale shock: l’estensione del bonus degli 80 euro IRPEF a chi guadagna oltre 1.500 euro al mese e ha un coniuge e dei figli.

Altro tema strategico per NCD è “superare il totem dell’articolo 18 nell’esame del Job Act, per rimuovere i freni alle assunzioni da parte degli imprenditori”. E salvaguardare il valore della casa, fondamentale per le prospettive di ripresa oltre che di fiducia nel futuro.

Contraddizioni palesi

Argomenti che rivelano più di una contraddizione rispetto all’acquiescenza del Nuovo Centro-destra al pesante incremento della tassazione sulle abitazioni attuata dall’esecutivo.

E che appaiono tiepidi se confrontati con il carattere radicale e innovativo delle proposte di legge di iniziativa popolare riguardanti il fisco, la giustizia, la riforma semi-presidenziale su cui il partito ha già raccolto 20mila firme.

Le modifiche all’euro e alla BCE

Le politiche economiche prefigurate dal responsabile dell’interno hanno una naturale proiezione nell’Unione Europea: “Un realtà che sta venendo meno alle promesse di benessere e prosperità, è circondata da guerre, e vede le famiglie popolari, socialiste e liberali unirsi per appoggiare un governo di larghe intese”.

Tutti ciò non è sufficiente. Consapevole che l’UE deve imprimere un cambiamento di rotta alle proprie strategie finanziarie, Alfano caldeggia un euro più competitivo nei mercati globali.

E auspica un cambiamento del ruolo della BCE, pur senza spingersi a prospettare una sua trasformazione modello Federal Reserve USA, investita delle prerogative di prestatrice di ultima istanza, del potere di immettere liquidità nel tessuto produttivo, di favorire l’oscillazione del dollaro nei cambi valutari.

Un silenzio eloquente

La prudenza dell’ex Guardasigilli si trasforma in silenzio – peraltro comune a tutte le componenti della galassia conservatrice-moderata – in merito all’iniziativa referendaria contro l’applicazione dell’austerità in Italia, promossa da un gruppo di studiosi capitanato da Gustavo Piga.

Un’alleanza aperta e contendibile

La sfida lanciata da Berlusconi di ricomporre la diaspora dei moderati viene raccolta dal presidente del Nuovo Centro-destra. Il quale non vuole condividere il proprio futuro politico con il PD, ma ritiene necessario archiviare “il bipolarismo televisivo-editoriale che ha contraddistinto la vita pubblica negli ultimi vent’anni”.

Tutto ciò, precisa, vuol dire mettere in campo un nuovo metodo per far rinascere la coalizione. A partire da consultazioni primarie per scegliere la leadership: “Perché l’alleanza di centro-destra deve essere aperta, contentibile, capace di sfidare i propri tabù. E non relegata a 15 anni di opposizione come accadde ai Conservatori britannici all’epoca di Tony Blair”.

Paletti rigorosi

Ma per misurare l’effettiva possibilità di uno schieramento comune, l’ex “Delfino” del PDL pone tre requisiti fondamentali: il consenso alle riforme istituzionali, la piena adesione al Partito popolare europeo, il rifiuto di legami con i populisti euro-scettici.

Ne scaturisce una critica profonda all’asse creato da Forza Italia con la Lega Nord, “gruppo che punta a trasformarsi in una destra estrema nazionale ostile all’Europa, ai migranti, al rinnovamento costituzionale”.

Una strada in salita

Al contrario NCD registra da tempo una consonanza culturale con Unione di centro, Popolari per l’Italia di Mario Mauro, componenti moderate di Scelta civica. E con loro intende promuovere al più presto la costruzione dei gruppi unici in Parlamento: “Perché sarà questo il nucleo promotore della futura aggregazione moderata”.

Riguardo a Forza Italia, il percorso sarà lungo e laborioso. Se sul programma economico le affinità con gli “azzurri” emergono con facilità, ben più controverso è il rapporto concernente un tema caldo dell’agenda politica.

Al centro dei timori del Nuovo Centro-destra è la volontà di FI di fagocitare e neutralizzare i partner elettorali mantenendo l’elevata soglia di accesso prevista nel meccanismo di voto siglato con il “Patto del Nazareno”. “Non ci faremo soffocare”, grida il capo del Viminale che tra i calorosi applausi della platea chiede a Berlusconi una parola chiara sull’introduzione delle preferenze.

No a un ritorno al 1994

Le argomentazioni del leader di NCD provocano un vivace scambio di punti di vista soprattutto in merito alle future alleanze.

Acclamato coordinatore nazionale del partito, Gaetano Quagliariello non considera più proponibile la ricetta liberale-liberista che nel marzo 1994 portò il centro-destra alla prima sorprendente vittoria nella storia repubblicana.

“È impensabile tornare al progetto di vent’anni fa nell’Italia penalizzata dalla montagna di debito pubblico e priva di sovranità monetaria per affrontare i problemi economici e produttivi.

Non cedere alle lusinghe di Berlusconi

Tesi condivisa da Roberto Formigoni, per il quale NCD deve affermare la propria identità senza restare prigioniero delle lusinghe dell’ex Cavaliere: “Toni che presto lasceranno spazio a aggressioni e insulti da parte dei vertici di Forza Italia”.

Berlusconi, osserva Fabrizio Cicchitto, non riesce a cogliere i segni di velocità del mondo attuale: “La sua leadership fa comodo soltanto al PD di Renzi. Allo stesso modo non possiamo tornare, per ragioni di dignità personale, nell’ovile del gruppo dirigente oltranzista di Forza Italia che ci ha bollato come traditori”.

Le aperture agli “azzurri”

Una manifestazione di interesse verso la proposta avanzata dall’ex Cavaliere giunge da Marco Taradash: “Parlando di progetto e obiettivi unificanti, Berlusconi riporta l’attenzione sui temi liberali all’origine di Forza Italia”.

Riforme che a suo giudizio è necessario rilanciare al governo nel terreno del fisco e del costo del lavoro, della giustizia, della scuola libera, delle istituzioni. “Perché soltanto così eviteremo di essere percepiti come la stampella dell’esecutivo Renzi”.

(L’ASSEMBLEA DI NCD VISTA DA UMBERTO PIZZI. LE FOTO)

Un’alternativa etica

Ben diverso il campo in cui per Maurizio Sacconi il Nuovo Centro-destra può accreditarsi come nucleo del “partito della nazione”.

La linea di demarcazione rispetto al relativismo progressista, spiega il parlamentare, passa per una campagna tradizionalista e comunitaria sui temi eticamente rilevanti: famiglia naturale, fecondazione assistita, testamento biologico, ricerca scientifica.


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