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Le mie idee digitali (anche sull’Agenzia digitale). Intervista a Stefano Quintarelli (prima parte)

“Se è vero che il prossimo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale sarà Alessandra Poggiani, le faccio le mie congratulazioni e un in bocca al lupo”. E’ questo il commento di Stefano Quintarelli, noto e riconosciuto esperto di nuove tecnologie e deputato di Scelta Civica, a poche ore dalla nomina ufficiale del direttore dell’Agid che secondo alcune anticipazioni della stampa dovrebbe essere appannaggio di Alessandra Poggiani,

Quintarelli, candidato tra i più favoriti per ricoprire la poltrona dell’Agid, chiarisce in una lunga intervista con Formiche.net di cui pubblichiamo oggi un primo estratto e domani la versione integrale, il senso della sua candidatura: “Io interpreto la mia candidatura molto come spirito di servizio. Se si ritiene che rispetto all’interpretazione che si vuole dare al ruolo dell’Autorità serve un profilo come il mio, io sono disponibile, ma se fanno una scelta diversa perché la caratterizzazione che si vuole dare all’Agenzia è di stampo diverso non posso sgomitare”.

E sui conflitti di interesse legati al suo ruolo in Parlamento, ha detto: “Nessuno mi può accusare di essere attaccato alla poltrona visto che lascerei una poltrona per un’altra, che per inciso, per costruzione dura meno della prima”, commenta il deputato di Scelta Civica.

Nel bel mezzo del Digital Venice, l’iniziativa sulle politiche per il digitale, promossa dalla Presidenza Italiana del Consiglio europeo, Quintarelli commenta: “Sarebbe stato bello vedere una più massiccia partecipazione della politica anche negli altri giorni a parte martedì”.

Quintarelli spiega e anticipa a Formiche.net alcuni tra i punti salienti dei cinque progetti di legge depositati questa settimana dall’Intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica formato da deputati e senatori impegnati a favorire lo sviluppo tecnologico dell’Italia.
I testi, che verranno divulgati al momento del deposito definitivo, puntano a destinare una parte dei fondi del fondo per l’editoria non per gli editori ma per i giornalisti che lavorano in una onlus, a togliere il fiato alla pirateria online per tutelare il diritto d’autore, a inserire una diversa interpretazione del concetto di neutralità della Rete, e a stabilire nuove misure per la tracciabilità del made in Italy.

A domani, su Formiche.net, per l’intervista approfondita e integrale con Quintarelli.


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