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Camusso e Landini si fanno concorrenza anche sulla legalità

La competizione e rivalità tra CGIL e FIOM sembra aver superato i confini del terreno politico. A complicare i rapporti tra Susanna Camusso e Maurizio Landini non è il rapporto privilegiato promosso da Matteo Renzi con il leader delle “Tute blu” in nome di una comune ostilità verso la concertazione. Adesso entra in gioco il tema della legalità, cuore di due iniziative presentate negli stessi giorni da entrambe le organizzazioni sindacali.

Un viaggio lungo l’Italia per lo sviluppo nelle regole

Legalità: una svolta per tutte” è lo slogan della campagna messa in cantiere dalla CGIL, la cui numero uno ha voluto incontrare pochi giorni fa il presidente dell’Autorità anti-corruzione Raffaele Cantone.

Nel segno di parole d’ordine come lotta alla corruzione ed evasione, regolamentazione del sistema degli appalti, offensiva contro la criminalità organizzata, la confederazione fondata da Giuseppe Di Vittorio avvierà un “Viaggio della legalità”, che partirà il 27 ottobre da Milano per percorrere l’intera penisola nel mese di novembre.

Le ragioni del tour della CGIL

Per far capire come “il rispetto delle regole costituisca un’urgenza e un valore capace di risollevare le sorti di un paese compromesso” il più grande sindacato italiano fornisce cifre eloquenti.

La corruzione costa 60 miliardi di euro l’anno. L’evasione 135. E il fatturato complessivo delle mafie è vicino ai 200 miliardi. Un flusso di risorse pari a circa 400 miliardi che nel circuito legale rappresenterebbe il volano di rinascita produttiva del nostro paese.

Il fatturato della criminalità organizzato, rileva la CGIL, è frutto di attività imprenditoriali e finanziarie, prostituzione ed eco-mafie, gioco d’azzardo e appalti. Ad aggravare il fenomeno è “l’aumento delle zone grigie per la contaminazione malavitosa di realtà produttive”.

Le affinità con il convegno FIOM

All’iniziativa promossa da Susanna Camusso, che ribadisce il proprio malcontento per “l’inadeguatezza degli interventi governativi soprattutto sul falso in bilancio”, fa da contraltare il convegno “Lavoro & Legalità” allestito dalla FIOM lunedì 15 settembre. Nella Sala Manzoni del Centro Congressi “Stelline” di Milano verranno affrontati temi analoghi se non coincidenti con quelli al centro del “Viaggio per la legalità”.

A discutere dei costi provocati dalla criminalità e del recupero delle risorse detenute dalle organizzazioni malavitose saranno il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, il capo dei pm romani Giuseppe Pignatone, lo stesso Raffaele Cantone, l’economista Marianna Mazzucato, il fondatore del Gruppo Abele Luigi Ciotti, la giornalista e saggista Nunzia Penelope, il presidente di Confapi Maurizio Casasco.

Più politica la tavola rotonda dedicata alle iniziative per finanziare lo sviluppo, ridistribuire le risorse, creare lavoro. Fra i protagonisti, oltre a Maurizio Landini, il primo cittadino di Milano Giuliano Pisapia, l’ex ministro dell’Economia Vincenzo Visco, il Guardasigilli Andrea Orlando.

Un trait d’union importante

Le ostilità tra le due realtà storiche del sindacalismo progressista potrebbero trovare però una tregua. Almeno in nome della legalità. Partecipante di spicco delle assise organizzate dalle “Tute blu” sarà infatti il segretario confederale della CGIL Gianna Fracassi.



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