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Un’idea per Diego Della Valle

In Italia è pieno di miliardari annoiati che vogliono fare politica. Dopo Corrado Passera parrebbe anche Diego Della Valle abbia la tentazione di buttarsi nella mischia.

Tuttavia, la storia di Berlusconi è eccezionale per molti fattori: momento storico, relazioni, televisioni, capacità personali. Invece di imbarcarsi in operazioni politiche elitarie e probabilmente di scarso successo oggi, non converrebbe che utilizzassero i loro soldi per un think tank degno di questo nome, cosa che manca solo in Italia tra i Paesi sviluppati? Pensate quanto si potrebbe contribuire alla qualità del dibattito pubblico: borse di studio, seminari, conferenze, volti nuovi da mandare in televisione, influenza sul governo e sui partiti, legami internazionali.

Si tratterebbe di lavorare per costruire un vero “Bow Group”, per riprendere un termine anglosassone, di imprenditori e finanzieri che spinga mobilitando campagne, media, attenzione internazionale sulle riforme I Paesi si cambiano agendo in larga scala sul pensiero degli elettori. Ogni storia di successo politico è fatta di preparazione culturale: Reagan, Thatcher, Blair e molti altri. Potrebbero dare al Paese una Heritage Foundation, un Institute for Economic Affairs o un Brookings Institution, non convulsioni politiche all’insegna del presentismo.

Se si leggesse la storia piuttosto che sondaggi sbagliati, questi miliardari potrebbero trasformarsi in filantropi illuminati con lo sguardo rivolto al lungo periodo, e non in politici inesperti, lasciando ai posteri un segno probabilmente molto più profondo.



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