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Perché i Popolari di Mauro non si alleeranno con Salvini e Meloni

Una massima di Olivetti, alcune domande scomode e i progetti per il futuro del centrodestra italiano. E’ la ricetta che i Popolari per l’Italia di Mario Mauro propongono per la convention nazionale che si celebra a Matera il 3 e il 4 ottobre.

I Popolari lanciano la Costituente, ma senza il rischio Todi, è la sintesi. Obiettivo? Bypassare i precedenti esperimenti finiti fuori strada per tentare di aprire nuovi varchi all’interno di un centrodestra che sembra, ad oggi, narcotizzato dal renzismo.

NARCOTIZZATI DA RENZI?
Il centrodestra italiano sembra narcotizzato da Renzi e dal renzismo? E come procedere autonomamente per costruire un’alternativa popolare e repubblicana? Secondo Mario Mauro in primis occorre “ricordare che il premier propone una ricetta socialista, che ha fallito in tutta Europa”. Quei Paesi sono oggi in condizioni problematiche “perché non è bastata la strategia di manovre espansive per garantire la ripresa ma tutto in realtà è possibile solo nel momento in cui si permette all’economia di correre e alle imprese di aumentare la competitività: ciò è possibile solo abbassando le tasse”.

SQUADRA
La soluzione? Secondo l’ex ministro della Difesa il centrodestra deve “reimparare la strada dell’unità, ciò vuol dire che prima ancora di sedersi al tavolo con Salvini e Meloni per discutere con la destra che oggi definiamo populista ma ieri chiamavamo nazionale o federalista, dobbiamo capire le ragioni ideali che tengono insieme i partiti che sono nel Ppe”.

SCENARI
“Ho incontrato nei giorni scorsi il presidente Silvio Berlusconi per ringraziarlo dell’appoggio dato da Forza Italia al movimento che ho fondato e per il nostro ingresso nel Ppe”, osserva Mauro. “La nostra entrata nel Ppe, così come quella di Ncd, è stata possibile grazie a Forza Italia che non ha posto veti a riguardo. E’ una scelta saggia che guarda in prospettiva alla ricomposizione in un unico schieramento di tutte le forze che si riconoscono nel popolarismo europeo”.

PRAGMATISMO
“Il nuovo cantiere di idee e proposte in grado di superare l’attuale assetto politico non si apra solo a parole” propone Mario Caruso, eletto nella circoscrizione Europa. “Per questo sono convinto che occorra rapidità e decisionismo per comporre un’offerta innovativa e unitaria a chi non si riconosce nel renzismo”. La direttrice di marcia? “Basta con la politica champagne che ha imperato negli ultimi vent’anni, piuttosto occorre concretezza per dare risposte a cittadini e imprese a cui Renzi non sta rispondendo”. Prova ne è la massima scelta per l’evento, di Adriano Olivetti: “Molte coscienze inquiete sono oggi in crisi, in una crisi dolorosa, perché per esse i partiti non hanno rispettato la verità, non hanno avuto tolleranza e hanno in qualche modo tradito gli stessi ideali dai quali erano nati”, che Mauro spiega a Formiche.net definendola “quasi una lettura profetica che Olivetti mette a disposizione della nostra generazione”. L’obiettivo di quelle parole è far comprendere come, in assenza di un “recupero di idealità da parte dei partiti, che mostrano un volto ultrapragmatico di cui Renzi è oggi l’emblema, e pronti a sacrificare qualunque pezzo della propria storia, si vira inevitabilmente verso il populismo“.

OBIETTIVI
A Matera verranno definite “identità, valori, obiettivi dei Popolari per l’Italia” dice a Formiche.net Potito Salatto, vicepresidente nazionale del partito. Saranno approfondite le tematiche da porre all’attenzione del Governo con “proposte originali che evitino il monocolore Pd al quale stiamo assistendo in questi mesi con scarsi risultati”. E aggiunge rivolto ai compagni di viaggio che la “nostra collaborazione non è a scatola chiusa o frutto di un insignificante appiattimento su posizioni altrui”.

ORIZZONTI
“Se non dovessimo ottenere risposte soddisfacenti – sottolinea Salatto – ci porremo il problema della validità di questa collaborazione pronti a trarne tutte le immaginabili conseguenze”. Per cui da Matera verrà lanciato un appello alla galassia di movimenti, associazioni, partiti che si riconoscono nel popolarismo europeo “per dar vita il prima possibile a una Costituente unitaria che si ponga, in tempi altrettanto rapidi, l’obiettivo di un partito unico che non sia la semplice somma di sigle attualmente esistenti”. L’orizzonte comune è quello delle prossime scadenze regionali e amministrative “alle quali riteniamo utile e doveroso presentarci con unico simbolo”.

PROVE DI COSTITUENTE?
Momento clou della due giorni sarà il dibattito dedicato alla discussione sul tema “Oltre il renzismo: la sfida del futuro” a cui parteciperanno il presidente Mario Mauro, il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, Raffaele Fitto, europarlamentare di Forza Italia, il sindaco di Verona Flavio Tosi (Lega), il senatore Giulio Tremonti e quello Forza Italia Augusto Minzolini. Un momento significativo aggiunge Caruso “perché sarà fondamentale parlarsi e ragionare insieme sulla strada da imboccare”. Ampio spazio verrà dedicato anche al capitolo riforme con il senatore del Pd Vannino Chiti, il vice-capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini, Antonio Scavone del Gal e il costituzionalista Stelio Mangiameli.

PROGRAMMA
Il primo giorno il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi illustrerà la visione dei Popolari sul ruolo dell’Italia nelle missioni all’estero. A seguire il tavolo, coordinato dal sottosegretario all’Istruzione Angela D’Onghia, intitolato “Quale lavoro per quale impresa”. Il direttore di AgenParl Luigi Camilloni ne discuterà con l’esponente dei Popolari elmetto all’estero Mario Caruso, il presidente della commissione Bilancio del Senato Antonio Azzolini (Ncd), il presidente di Confindustria Puglia Domenico Favuzzi (Exprivia) e l’imprenditore Luciano Barbetta (Barbetta Abbigliamento).

POPOLARI PER MATERA
La due giorni verrà chiusa dal panel “Matera capitale europea della cultura 2019” a pochi giorni dalla decisione del comitato internazionale di valutazione che assegnerà il riconoscimento ad una delle sei città candidate. Con il vicepresidente dei Popolari per l’Italia Vincenzo Niro ci saranno il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, il poeta Davide Rondoni, la scrittrice Manuela Stefani, l’ex senatore ed ex membro del Csm Nicola Buccico, l’ingegnere Saverio Acito, il presidente di Federsolidarietà Pino Bruno e il dirigente scolastico Rosaria Cancelliere.

twitter@FDepalo



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