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Ecco chi sono tutti gli uomini filo Putin della Lega

La Lega Nord parla sempre più russo. Dopo gli approcci di inizio mandato del segretario Matteo Salvini (con una comunanza ideologica e valoriale) ecco scattata in via Bellerio la fase due. Non più solo approcci e ammiccamenti, ma un vero e proprio ponte tra Milano e Mosca con l’idea dell’associazione LombardiaRussia, nata per interfacciare le imprese italiane russe a fare da vera e propria testa di ponte per un rapporto che da politico potrebbe tramutarsi in economico.

TRIUMVIRATO
Chi sta muovendo i fili del dialogo tra gli eredi di Bossi e i deputati putiniani sensibili a ciò che accade in Europa e in Italia? Detto dei francesi del Front National di Marie Le Pen (a cui Salvini farà visita sabato prossimo) che hanno incassato un sostanzioso finanziamento direttamente da Mosca, quattro sono i nomi caldi del Carroccio filo russo, segnati in rosso sui taccuini: Savoini, D’Amico, Ferrari e Bertoni, con il russo Zubarev in evidenza. Questo il nuovo quadrumvirato italo russo alle spalle di Salvini e della Lega, impegnata in una nuova e costante interlocuzione con la Russia di Putin.

D’AMICO
Claudio D’Amico, ex parlamentare leghista, è tra i fautori della missione dei fazzoletti verdi in Russia. Assieme a Lorenzo Fontana tiene i rapporti del Carroccio con i partiti stranieri, oltre ad essere un abituèe della Russia. Non solo frequenti viaggi e incontri. D’Amico infatti è stato anche osservatore del referendum in Crimea e frequentatore della rete televisiva di Stato russa e del network Russia Today. Da tempo cura rapporti privilegiati, come ricostruito dal Fatto Quotidiano, con il deputato di Russia Unita Aleksej Puskov, numero uno del comitato parlamentare per i rapporti con l’estero.

NON SOLO MOSCA
D’Amico non è solo un neo russologo, ma ha una passione spiccata per gli ufo. L’ex sindaco di Cassina De’ Pecchi, lo scorso maggio candidato al Parlamento Europeo, ha detto più volte di voler aprire gli archivi sugli ufo, in quanto “i cittadini europei hanno diritto di sapere se gli alieni visitano il nostro pianeta”. E durante la campagna elettorale si spinse a promettere che in caso di elezione avrebbe pubblicato gli archivi dei 28 Paesi dell’Unione su Internet.

SAVOINI
“Le sanzioni contro la Russia fanno comodo solo alle lobbies dei potenti”: così il giornalista Gianluca Savoini intervistato pochi giorni fa dal quotidiano russo “La voce della Russia”. Portavoce di Salvini, è diventato da alcuni mesi presidente di LombardiaRussia, una realtà associativa nata nell’inverno di un anno fa e di cui presidente onorario è Alexej Komov, il 42enne ambasciatore del Congresso Mondiale delle Famiglie all’Onu, noto esponente pro-life della società cristiana ortodossa, e avversario del movimento gay. L’intento ufficiale dell’associazione è quello di “stringere i rapporti con la Russia”, nonché quello di dare una “corretta informazione” su ciò che succede in Ucraina.

DALLA PADANIA
Savoini, passato dalle redazioni del “Corriere Mercantile” di Genova, “Il Giornale”, “L’Indipendente”, “Italia settimanale”, approda alla “La Padania” per poi diventare Direttore della Struttura Stampa del Consiglio regionale della Lombardia. Il cordone ombelicale con la Lega si ritrova tra l’altro nella direzione dell’ufficio stampa di Regione Lombardia dal 2006 al 2013 e nella sua vicepresidenza del Corecom Lombardia. Contrario alle sanzioni occidentali alla Russia, si è speso negli ultimi mesi per difendere gli interessi delle aziende italiane che hanno subito un danno. In quest’ottica ha promosso per il prossimo dicembre a Padova una conferenza internazionale da replicare dopo le feste natalizie anche a Milano.

LOMBARDIA RUSSIA
L’associazione, che si definisce culturale e apartitica, punta ad una comunanza valoriale con “idee che combaciano pienamente con la visione del mondo enunciata dal Presidente della Federazione Russa nel corso del meeting di Valdai 2013 e che si possono riassumere in tre parole: Identità, Sovranità, Tradizione”. Malgrado milioni di europei guardino con simpatia alla Russia e al suo Presidente, sostengono, la stampa gli è contro: in questo si inserisce la mission di LombardiaRussia, ovvero “far conoscere la Russia e la sua attualità per quel che sono, dando le notizie che gli altri censurano e smontando le menzogne quando sarà il caso”. Uno dei partner è il centro culturale Il Rivellino di Locarno, protagonista della scena culturale al G20 di San Pietroburgo e legato ad eccellenze russe come Gosfilmofond.

BOARD
All’interno del board di LombardiaRussia anche Gianmatteo Ferrari e Luca Bertoni. Il primo è un analista informatico, che si occupa di sistemi di sicurezza, ed esperto delle vicende russe, che dal 1999 ha lavorato in una delle più grosse società di information technology del paese. Lo scorso 13 ottobre ha preso parte ad un talk show politico sul canale televisivo Russia1 in diretta da Mosca (per dire no alle sanzioni) assieme ad esponenti politici russi fra cui Vladimir Žirinovskij vicepresidente della Duma di Stato. Il secondo segue la comunicazione aziendale, il marketing e gli interessi bancari.

KOMOV
A questo panorama si affiancano due nomi russi molto signifiativi. Komov è rappresentante del Congresso Mondiale delle Famiglie in Russia e nella CSI, Ambasciatore del Congresso Mondiale delle Famiglie nell’ambito delle Nazioni Unite, Presidente del “Centro analitico per la politica familiare” della Federazione Russa. E’manager della Fondazione Carità di San Basilio il Grande, membro del Comitato Organizzatore dell’ “Associazione Nazionale dei Genitori” (NRA), e titolare della società di consulenza “Integrity Consulting & Marketing servisse“. 


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