Skip to main content

Sveglia Centrodestra!, che cosa abbiamo in mente dopo la Leopolda Blu

Un mese fa realizzavamo l’evento Sveglia Centrodestra! a Milano. I molti che hanno seguito fisicamente e sulla rete l’evento oggi vogliono vederci più chiaro e chiedono quali sono stati i progressi fatti e quali saranno i prossimi passi.

Lasciate che prima siano date breve risposte ad alcune piccole e legittime critiche circolate su Twitter e in questa testata. I rilievi che ci sono opposti sono sostanzialmente due e uno il contrario dell’altra. C’è chi ci ha accusato di “essere imprudenti e arroganti” e che così “non entrerete mai in Parlamento”. Questa è generalmente l’opinione del sottobosco romano che vive di incarichi di partito e filiere clientelari, abituato a muoversi secondo precise e spesso miopi tattiche politiche. Tutti gli organizzatori disprezzano l’arroganza, ma non l’ambizione. Per questo l’orizzonte della politica non può fermarsi a uno scranno. Se avessimo voluto un posticino avremmo fatto come quelli che usano questo argomento: fermi in un angolo mentre Paese e centrodestra affondano ad aspettare il loro turno. Noi vogliamo rilanciare temi, proposte e aprire un dibattito pubblico sul futuro di un’intera area politico-culturale. Per questo abbiamo realizzato un evento aperto e plurale che oggi resta l’unico degli ultimi mesi ad aver aggregato diverse centinaia di persone senza bandiere di partito, senza pullman pagati, senza padrini politici. Continueremo così, anche a costo di scontentare i Don Abbondio del centrodestra.

L’altra critica viene da chi dice “vi siete adagiati e avete accettato troppo il dialogo con la vecchia politica”. Partiamo da un presupposto: il virus grillino non ci appartiene, le polemiche sterili contro i politici nemmeno. Certo, il nostro principio lo abbiamo sempre cantato chiaro: la classe dirigente di questo centrodestra ha fallito. Non lo diciamo noi, ma numeri e fatti. Non sventoliamo fuochi purificatori, ma metodi concreti come le primarie per sfidare e superare quella classe dirigente. Se siamo invitati ad eventi politici di centrodestra per portare il nostro contributo partecipiamo: crediamo nel dialogo e nella competizione a viso aperto. Di esperimenti liberali settari, velleitari e supponenti che sfociano in percentuali da prefisso telefonico ne abbiamo già visti troppi. Così cerchiamo di portare una visione e qualche proposta di qualità ai tavoli a cui siamo invitati. Magari chi ci critica preferisce ex starlette e falchetti berlusconiani in tv, alle nostre idee nelle manifestazioni. Non è un problema nostro: vogliamo cambiare la politica, ma questa non cambierà noi.

Cosa abbiamo fatto in questo mese? Sono nate alcune realtà locali nel Lazio, in Lombardia, in Umbria, in Abruzzo e in Emilia Romagna. Molte di questi hanno aperto blog e stanno preparando iniziative.

Continua, inoltre, il dibattito sui media della nostra galassia. Non solo Formiche.net, ma Tocqueville ripartito in versione 3.0, gli approfondimenti di The Fielder e La Cosa Blu, la cronaca quotidiana de L’Intraprendente.

Il 10 gennaio è in preparazione un altro grande evento a Roma con imprenditori, ricercatori, politici locali e nazionali del centrodestra. Temi? Proposte socio-economiche e campagna per le primarie.

Stiamo, inoltre, provando a mettere in moto un pensatoio più ampio che sappia esprimere posizionamenti precisi sui grandi temi della politica italiana, europea ed internazionale. Proveremo a salvare e riavviare ciò che resta delle fondamenta culturali su cui è stato edificato il centrodestra.


CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter