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Che combinano insieme renziani e berlusconiani?

La sinistra Pd: ‘’Je suis Gotor’’.

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Ormai, per farsi riconoscere, i forzisti doc si sono messi a parlare come i renziani. L’altra sera, in una trasmissione televisiva, Mariastella Gelmini, con quell’aria da ‘’maestrina dalla penna rossa’’, continuava a ripetere che, senza le riforme, il Paese era destinato a rimanere nella ‘’palude’’. Proprio così: è stato per uscire dalla ‘’palude’’ che Matteo Renzi ha sfilato la poltrona da sotto i ‘’magnanimi lombi’’ di Enrico Letta, il quale #stavatropposereno.

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Chi fa la parte, allora, del personaggio di un celebre film della metà del secolo scorso, intitolato ‘’Il mostro della palude nera’’?

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Avviandosi a prendere posto nella Sala Enrico Berlinguer alla Camera, i ‘’ribelli’’ del Pd cantavano in coro: ‘’Centoquaranta dem in fila per sei col resto di due…..’’

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Nel ricordare l’anniversario della morte di Bettino Craxi i quotidiani, che pure hanno avuto il buon gusto di scriverne, hanno sorvolato sugli effetti di un atto importante compiuto dal governo del leader socialista: il passaggio cruciale del decreto del 14 febbraio 1984  sulla scala mobile (e della vittoria nel referendum promosso dal Pci, l’anno dopo). A parte gli effetti sulla lotta all’inflazione, Craxi, riuscì a sfatare un mito che da anni non veniva più messo in discussione (ne era fedele custode la stessa Dc): l’impossibilità di assumere decisioni importanti, in materia economico-sociale, senza coinvolgere il Pci ed ottenere il suo assenso (che significava poi riconoscergli un diritto di veto).

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