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Decreti lavoro, effetto Tsipras su Renzi e Poletti?

A Tsipras che, in occasione della sua visita a Roma, chiedeva spiegazioni su come fosse possibile, in Italia, gestire contemporaneamente ben tre maggioranze, Matteo Renzi ha risposo con un’altra domanda: ‘’Alexis, ma tu hai visto il film Lanterne rosse?

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Il Nuovo Centro destra teme che l’intesa ritrovata all’interno del Pd sulla candidatura di Sergio Mattarella prefiguri uno stravolgimento del sistema delle alleanze che hanno sorretto fino ad ora i processi riformatori, a partire da quello riguardante il mercato del lavoro. Non è infondata la preoccupazione che la ritrovata intesa in casa democrat vada a scapito di quelle politiche del lavoro, ferocemente contrastate dalla sinistra e difese dall’Ncd e da Sc, a giustificazione della loro partecipazione ad una coalizione ‘’predominata’’ da un debordante presidente del Consiglio. Mentre è ancora in ballo (insieme a quello, un po’ sbiadito, sugli ammortizzatori sociali) lo schema di decreto sul contratto a tutele crescenti (con annessa nuova disciplina del recesso per i neoassunti), il ministro Giuliano Poletti ha esposto le linee generali dei provvedimenti che dovrebbero riguardare la contropartita promessa dal governo alla sinistra: la ‘’potatura’’ delle forme contrattuali – considerate spurie e precarie dalla gauche – allo scopo di ‘’promuovere … il contratto a tempo indeterminato come forma comune di contratto di lavoro rendendolo più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti ed indiretti’’.

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E’ sempre viva l’intenzione, radicata in certi ambienti della sinistra, di arrivare a una sorta di resa dei conti con la legge Biagi, in nome della ‘’mistica’’ del precariato; come se, a produrre quegli effetti, fossero state le norme che hanno cercato di definire delle regole e riconoscere dei diritti a quanto stava avvenendo in un mercato del lavoro alla ricerca di quella flessibilità che poteva consentire alle aziende di ‘’tirare il fiato’’ e continuare ad assumere.

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Per favorire e ‘’rendere più convenienti’’  le assunzioni a tempo indeterminato la legge di stabilità ha voluto agevolare l’introduzione del contratto di nuovo conio (con tutele più sostenibili in tema di  ecesso) riconoscendo un regime di robusti incentivi che, in pratica, consentirà alle imprese di accollare allo Stato la retribuzione di un intero anno (sui tre previsti), per gli assunti nel 2015.  Quanto può durare un sistema siffatto di occupazione ‘’drogata’’?

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