Inquinamento, riciclo dei rifiuti, trivelle nell’Adriatico e nel canale di Sicilia. Sono solo alcuni dei temi toccati dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti durante un forum con la redazione dell’Ansa. Il ministro ieri ha approfondito molti dei temi sensibili non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia, come le questioni Ilva, Expo e Terra dei Fuochi.
DOSSIER ILVA
“Non c’è salvataggio dell’Ilva se non c’è anche la realizzazione del piano ambientale. Questo lo sanno tutti e lo sa anche chi vuole investire nell’Ilva. Le due cose stanno insieme. Nessuno può pensare di fare un’azienda lì se non c’è una completa salvaguardia dell’ambiente”. “Noi abbiamo una scadenza che è il 30 agosto del 2016, da questa non si scappa – ha detto Galletti – Entro quella data dobbiamo realizzare un Piano ambientale che è molto ambizioso”. “Mi auguro che il Parlamento abbia la responsabilità di convertire quel dl nei tempi previsti, qui stiamo discutendo di un’azienda che impiega 12 mila famiglie”.
CAPITOLO EXPO
Parlando di Expo il ministro ha detto che “sarà una grande occasione non solo economica per il Paese perché dal punto di vista dell’Ambiente rimarrà un grande messaggio etico che abbiamo messo al centro dell’Expo, quello contro lo spreco alimentare”. “Se c’è un mondo che butta via il cibo e chi muore di fame – osserva il ministro – siamo in un sistema economico che non sta in piedi: è un sistema ingiusto. E’ inaccettabile che ci siano milioni di persone che muoiano di fame. A Expo dobbiamo dirlo con forza. Poi c’è tutto il resto, metteremo in mostra le nostre eccellenze. Ma credo che il primo tema sia etico e morale”.
BASTA TERRA DEI FUOCHI
“Posso dire con tranquillità che prodotti che vengono da lì sono prodotti sani: chi dice il contrario dice una falsità”. Lo ha affermato il ministro Galletti a proposito dei prodotti provenienti dall’area della Terra dei fuochi. Il ministro ha ricordato anche i progressi fatti: “Non chiamiamola più Terra dei fuochi”. “Abbiamo diviso l’area in cinque fasce, e di queste solo 14 ettari di terreno, se coltivati, producono” colture “pericolose per la salute”, ha poi aggiunto il ministro dell’Ambiente sulla Terra dei Fuochi, facendo però presente “di aver firmato giovedì scorso un decreto interministeriale insieme con Martina e Lorenzin” in cui “abbiamo interdetto la produzione in quella zona”. Ma, precisa, il resto delle aree sono “sane così come lo sono i prodotti: lo dice la scienza, e spero che la scienza sia esatta. Il ministro ha anche ricordato che “presto partiranno i lavori del Comitato interministeriale sulle bonifiche”.
DISSESTO IDROGEOLOGICO ITALIANO
“Credo che in questo anno abbiamo affrontato le emergenze e siamo riusciti anche a mettere in campo progetti strategici. Tra le emergenze, quelle vere di questo Paese: prima tra tutte il dissesto idrogeologico” ha dichiarato il ministro durante l’incontro con i giornalisti dell’Ansa. “Abbiamo messo attenzione particolare – aggiunge – e abbiamo individuato il problema: da un lato le poche risorse e dall’altro la governance del processo; abbiamo messo mano a entrambe”. Il ministro ricorda che “prima c’erano i commissari straordinari esterni e la cosa non funzionava perché con una figura esterna in più il sistema va in tilt. Abbiamo riportato la figura all’interno: abbiamo nominato i governatori di Regione commissari e allo stesso tempo abbiamo semplificato molto il lavoro”. Galletti ha parlato poi delle risorse: “c’erano 2,3 miliardi fermi” per vari motivi tra cui il Patto di Stabilità; “oggi gran parte di quei soldi, circa un miliardo sono già diventati cantieri: siamo andati bene, e sono soddisfatto”. Nel frattempo “abbiamo lavorato a un Piano strategico che nasce dall’esigenza di puntare a tutte le priorità che le regioni ci hanno inviato: abbiamo messo risorse per quei 2,3 miliardi e 5 miliardi dai Fondi di coesione che andranno a finanziare un piano settennale per quello che è un vero e proprio intervento straordinario”.
SUGLI ECOREATI NESSUNO SCONTO
Il ministro Galietti è categorico a proposito degli ecoreati, il cui disegno di legge era in discussione al Senato per l’esame degli emendamenti: “Chi inquina va in galera”. “Il ddl voluto dal mio predecessore Andrea Orlando – ha aggiunto il ministro – deve arrivare a conclusione nel più breve tempo possibile” affermando di essere contrario a “qualsiasi emendamento che faccia perdere efficacia” al provvedimento. Galletti ha quindi spiegato di essere contrario “al risarcimento del danno con il semplice ripristino o il pagamento di una sanzione”.
LA QUESTIONE GRANDI NAVI
“Rispetto all’annullamento del Tar dell’ordinanza della Capitaneria di porto. Nulla è cambiato per il 2015 rimarranno tutte le limitazioni”. Ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a proposito del transito delle grandi navi in Laguna a Venezia. “Ma è anche bene ricordare – ha sottolineato Galletti – che rispetto all’annullamento del Tar dell’ordinanza dell’autorità portuale, nulla è cambiato. E penso tra l’altro che noi ritireremo da qui a breve quel provvedimento, naturalmente considerando le osservazioni fatte dal Tar”. “Nel lungo termine – ha spiegato ancora il ministro dell’Ambiente – il problema è trovare a Venezia un percorso che non comporti il passaggio delle grandi navi a Piazza San Marco. In questo senso sono state presentate delle proposte dal mio Ministero e l’unica sottoposta a Via, perché ancora in fase progettuale, è quella dello scavo del canale Coltorta. La Commissione Via – ha ricordato ancora Galletti – ha chiesto un’integrazione di documentazione ai presentatori e quindi ora siamo in questa fase. Nel frattempo si stanno valutando altre 4 proposte che sono state sottoposte a una procedura che potremmo chiamare di pre-Via e che in termini tecnici si chiama ‘Scoping’, che implica – ha concluso Galletti – anche la possibilità di offerte di soluzioni provenienti da privati”.
LA QUESTIONE TRIVELLE
“La legislazione che ha l’Italia” sulle trivellazioni “è tra le più rigorose in Europa”, ha detto il ministro Galletti. “Io applicherò, e lo stiamo facendo, con inflessibilità quella normativa”, assicura il ministro, sottolineando come la legge preveda “tutta una serie di procedure molto tutelanti”.
RIDUZIONE CO2 E EFFICIENTAMENTO
“La riduzione sul CO2 non si fa in tempi brevi, noi però alcuni interventi in questo senso li abbiamo già fatti. Tra questi mi piace ricordare ciò che è avvenuto col dl competitività, dove abbiamo messo 350 milioni per l’efficientamento delle scuole e più in generale degli edifici pubblici. E io, vorrei sottolinearlo, credo che l’efficientamento energetico sia una delle strade principali per arrivare alla riduzione di CO2”. Lo ha detto il ministro per l’Ambiente nel corso del Forum all’ANSA. Quella dell’efficientamento, ha aggiunto il ministro, “è peraltro una strada estremamente facile e capace di creare ricchezza, e questo perché le ristrutturazioni edilizie, sia degli edifici pubblici che di quelli privati, rimettono in moto l’economia locale, anche quando si tratta di interventi molto semplici”. Altro intervento finalizzato al contenimento del CO2, ha affermato ancora Galletti, “è quello inserito nel ddl in discussione in Parlamento sulla riduzione del consumo di suolo. Credo che lì ci sia un grandissimo argomento che evita da una parte il dissesto idrogeologico e dall’altro combatte l’emissione di CO2. Naturalmente – ha aggiunto – e previsto che tutto ciò sia accompagnato, e questo è presente del disegno di legge, da una parte che riguarda il riuso e la rigenerazione dei centri urbani: quella è una materia importantissima – ha concluso Galletti – che implica anche delle revisioni sotto il profilo urbanistico che possono fare molto per la riduzione di CO2”.