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Ecco vincitori e vinti delle primarie Pd in Campania. Parla Claudio Velardi

Le primarie all’italiana? “Ho alcuni dubbi, perché necessitano di nuove regole”, ammette a Formiche.net Claudio Velardi, comunicatore, lobbista e polemista.

Il giorno dopo l’affermazione di Vincenzo De Luca alle primarie in Campania, Velardi ragiona sulle mosse renziane, verso la creazione di una nuova classe dirigente, che si scontrano con le realtà territoriali, dove a decidere sono ancora i vecchi meccanismi e i capibastone.

E’ un Pd renziano quello che emerge dalle primarie Pd? Antonio Polito sul Corriere della Sera ha espresso qualche dubbio…
Non penso lo sia e anch’io nutro alcuni rilievi in proposito. In realtà penso che proprio le modalità di voto delle primarie siano da rivedere. Le regole in vigore, soprattutto per quelle regionali, non sono attribuibili a quel sistema che ha portato Renzi a diventare segretario del partito. In quell’occasione funzionò un elemento di rottura rispetto ad antichi meccanismi di potere, mentre in questo caso i diversi poteri sul territorio si sono confrontati e hanno indicato De Luca, che è molto ben strutturato a Salerno dove gode di un consenso maggioritario.

Perché Renzi non ha suggerito un nome “nuovo”, per rottamare la vecchia classe dirigente del Pd?
Perché non lo ha ancora, come non ha una nuova classe dirigente. Sta facendo una rivoluzione dall’alto in base alla quale le nuove leve si espandano sul territorio stesso. Qualora invece partisse dal basso ecco che l’unico risultato sarebbe riconfermare i poteri già esistenti. Si tratta di un percorso lento che necessiterà di tempo per affermarsi in modo completo.

Il premier non controlla il partito in periferia?
Non lo controlla affatto, tanto è vero che in Campania non è stato in grado di influire e si è tirato indietro dalla contesa delle primarie. Ha fatto bene.

Qualora De Luca non potesse ricoprire la carica di governatore in caso di vittoria alle elezioni, l’immagine del Pd legalitario ne uscirebbe intaccata?
In verità non mi sembra un gran problema, in fondo la legge Severino è attaccata da tutti. E i reati che gli vengono contestati sono irrisori, si tratta di abuso di ufficio o poco più. Certo, se si ha una concezione da legulei della legalità allora è un conto, ma io credo che si debba avere una visione più intelligente, perché non si possono paragonare reati tra loro così diversi.

In che modo le primarie potrebbero essere meglio regolamentate?
Come in tutti gli altri Paesi in cui si svolgono regolarmente, occorrono una serie di parametri. Innanzitutto la certezza sul voto dell’elettorato passivo, sul fatto che siano primarie aperte o chiuse, che siano di partito o di coalizione. Inoltre sulle diverse scale devono disporre di un principio di rappresentanza proporzionale dei territori. Uno degli elementi più assurdi di questo voto campano è stato proprio nei numeri.

Ovvero?
Napoli esprime il 53% degli abitanti regionali ma alle primarie ha fatto segnare il 41%, mentre Salerno che esprime il 19% degli abitanti ha il 61% dei votanti alle primarie. Nel momento in cui si andrà a votare per le elezioni, tali principi verranno meno perché i consiglieri saranno eletti su base proporzionale sui territori. E’ un meccanismo che non funziona affatto, tanto è vero che adesso De Luca avrà una montagna da scalare: quella del 53% di elettori napoletani. Purtroppo per lui le elezioni regionali campane non si tengono solo a Salerno.

Comunque uno sconfitto sicuro c’è: Roberto Saviano che aveva invitato a disertarle, o no?
Sì, certo che possiamo considerarlo sconfitto. Non ho alcuna simpatia per lui, ma comunque ha posto un problema. Che ci sia stata una preponderanza degli apparati e dei capicorrente in queste primarie è evidente, ma se vi fossero regole di equilibrio territoriale sarebbe scongiurata tale corsa al voto dei capibastone perché non ve ne sarebbe il bisogno.

Riuscirà il rottamatore a rottamare queste vecchie primarie?
Non lo farà, perché all’Italia dei demagoghi le primarie piacciono molto ma per costruire una classe dirigente non servono, bensì occorre un processo di selezione prevalentemente dall’alto. Non so se al rottamatore l’attuale formula dispiaccia, vedo che le ha utilizzate in passato. Ma adesso non è in grado di farne a meno.

twitter@FDepalo



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