A seguire l’azione politica di Matteo Renzi ci stiamo sempre più convincendo che il suo obiettivo principale sia quello di demolire i tabù tradizionali della sinistra. Ha emarginato i sindacati e stravolto la disciplina del licenziamento individuale per i nuovi assunti; ha gestito la sentenza della Corte sulle pensioni senza fare concessioni al luogo comune del “povero pensionato”; sulla scuola ha resistito su aspetti più emblematici che sostanziali (perché lo scandalo di quel provvedimento sta nell’inutile e non necessaria assunzione di 100mila precari) nel caso della scuola, incurante delle pagliacciate dei sindacati di categoria.
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Ma si rendono conto i docenti – che hanno manifestato in difesa della scuola pubblica – che era sufficiente osservarli sui teleschermi durante le loro esibizioni perché le famiglie si precipitassero a iscrivere i loro figli alle scuole private?
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Facciamo un po’ di conti. I pensionati in Italia sono 16,5 milioni circa. La riforma Monti-Fornero, con il taglio delle rivalutazione degli assegni superiori a tre volte il minimo, ne ha colpiti 5 milioni. Di questi 3,7 milioni sono stati parzialmente risarciti con il decreto Poletti. La soglia della salvaguardia è salita fino a 3,2mila euro lordi mensili. E c’è chi protesta. Ma quanti sono i lavoratori che guadagnano quella somma?
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Il presidente della Consulta ha rilasciato al Corriere della Sera un ‘intervista sulla sentenza n.70 che è parsa piuttosto difensiva. Che si siano accorti di averla fatta grossa? Nella Costituzione, infatti, non c’è solo l’art. 38, ma anche l’art. 81.
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Emma Bonino ha vinto una importante battaglia contro il cancro. Siamo tutti con lei nella vittoria finale della lotta per la vita. Il Paese ha bisogno di persone come Emma.
