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Stipendi dipendenti statali, ecco tutte le sciocchezze che circolano su Consulta e Avvocatura

burocrazia,

Ancora una volta l’Avvocatura dello Stato sceglie una linea difensiva discutibile nel giudizio di costituzionalità riguardante il mancato rinnovo dei contratti pubblici. Sostenere che una condanna dello Stato aggraverebbe le finanze pubbliche di una trentina di miliardi non  è dimostrato né dimostrabile. Sulla base di quali parametri l’Avvocatura arriva a determinare una simile cifra, dal momento che non c’è nessuno criterio oggettivo, tanto meno alcuna norma di legge (tranne, forse, per quanto riguarda l’indennità di vacanza contrattuale) che possano essere presi a riferimento per il rinnovo di un contratto di diritto comune (come è anche il contratto di lavoro pubblico)? La Consulta – la relatrice è ancora una volta Silvana Sciarra – non arriverà mai ad ammettere che il diritto è stato violato, ma costa troppo a mettervi riparo. La verità è che il diritto reclamato non esiste.

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Non è prevista alcuna disposizione di rango costituzionale che imponga, direttamente o indirettamente, di rinnovare, alla loro scadenza, i contratti di lavoro. L’art. 36 Cost. parla di retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro e comunque sufficiente a condurre un vita dignitosa. Non è possibile sostenere che ciò non si verifichi  – anche in regime di blocco perdurante dei contratti – nel caso dei pubblici dipendenti.  Basta chiedere all’Istat per scoprire che le retribuzioni del pubblico impiego restano, tuttora, mediamente più elevate di quelle dei dipendenti privati. Il punto è proprio questo: occorre bloccare sul nascere un’invadenza giurisdizionale sul terreno dei diritti sociali che, per loro natura, sono sempre il frutto di una compatibilità con le risorse disponibili. Il ricorso deve essere respinto perché i diritti rivendicati non sono tutelati dall’ordinamento, non solo perché costano troppo.

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Nell’ordinamento corporativo la Magistratura del Lavoro svolgeva il proprio ruolo istituzionale non solo nelle controversie giuridiche ma anche in quelle economiche. Aveva cioè il compito di definire gli accordi collettivi in mancanza di intese tra le parti, in un contesto in cui non esisteva la libertà sindacale e in un regimo di sindacato unico e obbligatorio. La Consulta ha delle nostalgie?

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