Il patto tra Telecom e Netflix è stato annunciato ieri. Ma il gigante americano non ha giurato eterna fedeltà all’incumbent italiano di tlc. L’azienda fondata da Reed Hastings, che da ottobre prossimo sbarcherà anche in Italia, non contempla infatti l’esclusiva. Strategia attuata tra l’altro anche da Telecom, che da qualche tempo ha inglobato nella sua offerta i contenuti di Sky e si appresta a farlo con Mediaset.
L’ACCORDO
Telecom Italia ha firmato un accordo per distribuire i contenuti di Netflix sulla Tv. Dall’autunno prossimo i clienti TIM potranno accedere direttamente a Netflix attraverso il set-top box di TIMvision.
Per l’ad di Telecom, Marco Patuano, essersi aggiudicati il primo accordo di Netflix con una telco italiana è un grande riconoscimento: “Questo accordo dimostra come i grandi player premiano la qualità delle nostre reti”.
L’entusiasmo dei vertici della società traspare anche dalla Rete:
Abbiamo firmato l’accordo con #Netflix, la video strategy di @TIM_Official fa un grande passo avanti. http://t.co/PYxZRyADX5
— Marco Patuano (@MarcoPatuano) 29 Luglio 2015
Innovare il modo in cui gli italiani guardano la TV, stimolare la domanda di banda larga: ecco l’accordo con #Netflix http://t.co/EoSsTbjyhw
— Giuseppe Recchi (@Giuseppe_Recchi) 29 Luglio 2015
Per Bill Holmes, responsabile generale Business development di Netflix, “la partnership con Telecom Italia renderà ancora più semplice agli italiani scoprire Netflix”.
I VANTAGGI PER GLI UTENTI
In effetti la programmazione della società statunitense leader dell’intrattenimento sarà disponibile direttamente sulla tv di casa, anche in qualità HD, grazie all’infrastruttura di rete fissa a banda larga e ultra larga di Tim.
Ma oltre a questo vantaggio pratico, altri potrebbero spingere gli utenti a preferire questo canale: “La fatturazione sarà unica e cioè sulla bolletta Telecom dove saranno caricati i costi di tutti i servizi di connettività e contenuti richiesti dal cliente”, ha spiegato Antonella Olivieri sul Sole 24 ore. Il che si traduce in “maggiore praticità per l’utente e in qualche misura, compartecipazione ai ricavi da contenuti anche per l’operatore telefonico”.
LE ALTERNATIVE
Ma non sarà l’unico modo per abbonarsi al gigante dello streaming americano. Così come è accaduto negli altri Paesi dove Netflix è già presente, è probabile che presto seguiranno accordi con altri operatori per portare i contenuti sulla tv. Senza dimenticare che per i più avvezzi alla navigazione in Rete, alla piattaforma di Reed Hastings si potrà sempre accedere via browser.
TUTTI GLI ACCORDI DI TELECOM
Quando ad aprile scorso Patuano annunciò l’accordo con Sky, che permette ai propri clienti di accedere all’intera offerta televisiva del gruppo di Murdoch, le sue intenzioni erano già chiare: “E’ il cliente che guida la domanda, sarà lui a decidere se vorrà vedere Sky, Mediaset Premium o eventualmente Netflix o altri servizi che cercheremo di aggiungere al nostro bouquet”, spiegò intervistato da Giovanni Pons di Repubblica.
E così è stato.
“La settimana prossima dovrebbe chiudersi anche la negoziazione con Mediaset”, ha scritto il Sole sottolineando che l’intesa con il gruppo della famiglia Berlusconi sarà più simile a quella siglata con Sky piuttosto che a quella con Netflix.
Il nodo sta nel decoder attraverso il quale accedere ai contenuti: “Nel caso di Sky il decoder (“My Sky HD”, appositamente realizzato per la Tv via Internet, ndr) è di proprietà dell’emittente del gruppo Murdoch che di fatto ha in mano il cliente”, si legge sul Sole.
Ad ambire ad un accordo con il gruppo presieduto da Recchi c’è anche Chili Tv: “Saremo i primi a candidarci per essere presenti su quella piattaforma perché potrebbe raggiungere un numero interessante di clienti ed è per noi importante starci dentro”, ha sottolineato Stefano Parisi, fondatore e presidente di Chili intervistato da Formiche.net.