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Giubileo, tutte le richieste di Marino a Renzi

Una settantina di pagine, suddivise in capitoli, per chiedere al Governo il via libera agli interventi necessari alla preparazione del Giubileo, che scatterà l’8 dicembre prossimo. Si tratta del dossier già sul tavolo di Matteo Renzi e prossimo all’esame del Consiglio dei ministri, contenente tutte le richieste del sindaco di Roma Ignazio Marino che, tra la bufera giudiziaria di Mafia Capitale e il collasso dei principali servizi capitolini, Atac in testa, si prepara a giocare l’ultima partita, quella più importante.

CAPITOLO AMA 

Tornando al dossier, gli interventi in questione, come reso noto dal Messaggero, sono più o meno 130, anche se quelli più importanti sono concentrati in tre differenti aree. Decoro, trasporti e viabilità. Quanto al primo, si tratta di dare man forte all’Ama, la barcollante municipalizzata già a corto di spazzini e ramazze e con parecchi mezzi fuori uso. Meno male che, proprio nei giorni scorsi, è stata siglata un’intesa con i sindacati per mettere in campo 300 nuovi netturbini, muniti di apposite ramazze e bidoni. Ma basterà? Non si sa.

QUESTIONE ATAC 

Poi, la nota più dolente, la mobilità. Da una parte l’Atac, in attesa, come raccontato da formiche.net nei giorni scorsi, di aggiudicare la gara per 700 nuovi bus. Finora però non si è presentato nessuno anche se un’ultima apertura delle buste è prevista  per l’11 settembre. Dall’altra, il riordino delle corsie preferenziali, oggi usate spesso dai cosiddetti bus turistici, quelli a due piani per intendersi, che creano ogni giorno ingorghi e disagi

DOSSIER STRADE 

Ultimo capitolo, le strade, con l’ammodernamento della Roma-Fiumicino, indispensabile vista la stima di 8 milioni di pellegrini per l’Anno Santo e di tutte le strade consolari, Cassia, Flaminia e Appia tra tutte. Un ultimo capitolo, ma non certo un dettaglio, la realizzazione di un centro di accoglienza per buona parte dei pellegrini, presso la stazione Tiburtina.

CHE SUCCEDE NEL GOVERNO

Sugli interventi però, incombono due fattori, che rischiano di dare alla fine una bella sfoltita all’elenco delle richieste di Marino: i tempi e i soldi. Al Giubileo mancano meno di 4 mesi, troppi pochi per portare a termine oltre 130 interventi. Il Consiglio dei ministri aveva previsto il via libera al pacchetto per Roma ai primi di agosto ma poi, complice un braccio di ferro tra il ministro dell’Interno Alfano e Renzi sulla relazione del primo su Mafia Capitale, era tutto slittato al 27 agosto. E’ probabile che quindi, visti i tempi ristretti, Renzi conceda a Marino la realizzazione di una parte delle opere, anche per non presentarsi all’8 dicembre coi cantieri ancora aperti.

IL NODO FINANZIARIO 

E poi c’è il problema dei soldi. L’intero pacchetto di interventi corrisponde a una spesa da 400 milioni di euro, che verosimilmente non saranno mai tali, secondo alcuni osservatori. Anche perché Palazzo Chigi darà sì disco verde a questo o quel progetto ma il grosso dei denari arriveranno dai fondi disponibili e dai mutui accesi dal Comune con le banche. Per facilitare i prestiti, questo sì, il Tesoro ha consentito agli enti locali di allentare il Patto di Stabilità interno per una cinquantina di milioni.

LA PARTITA FRA RENZI E MARINO 

Ma sullo sfondo, rimane la partita politica tra Renzi e Marino. Perchè il 27 agosto, oltre alle misure su Roma, potrebbero essere previste anche altre misure, più dirette a Marino che su altro. Il riferimento è alla medesima relazione su Mafia Capitale, dove tra le altre cose si suggerisce al Governo di commissariare alcune branche dell’amministrazione capitolina e darle in mano alla Prefettura. In sostanza, oltre al via libera alle opere pro-Giubileo, potrebbe arrivare anche una sorta di mini-commissariamento per Marino.

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