Tutti per il ticket. Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La benedizione arriva pure da Roberto Maroni (“questo è il ticket della vittoria”). Il governatore lombardo è l’ospite d’onore della prima giornata di Atreju, la tradizionale festa di Fratelli d’Italia. Per il pubblico di destra questa è la coppia da spendere contro Matteo Renzi quando si andrà alle urne. “Sempre se ci faranno votare”, osserva il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, chiamato a intervistare l’ex ministro dell’Interno.
Salvini candidato premier e Meloni vice, dunque? “Facciamolo decidere ai cittadini con le primarie”, risponde la leader di Fdi. Silvio Berlusconi, però, le primarie le ha già cassate. “Forza Italia, e anche la Lega, devono lasciare da parte un po’ di egoismo e mettersi a disposizione per ricostruire l’alleanza di centrodestra, come facciamo noi. Renzi non è imbattibile”, asserisce Giorgia. Che quest’anno ha messo su una manifestazione in perfetto stile Leopolda.
La location, a Roma, sono le Officine Farneto, ex stabilimento di casermaggio vicino al Foro Italico, che fa molto archeologia industriale. Sul palco tanti rappresentanti di associazioni e cittadini a raccontare le loro storie. Quando un ospite finisce di parlare parte un video per presentare il successivo. Non ci sono tavoli tematici, ma l’effetto c’è. “Ma la nostra è una Leopolda dal basso. A Renzi copiamo la forma, non i contenuti. Da lui parla Davide Serra, da noi Francesco Caldaroni, di professione pescatore”.
Caldaroni, già protagonista di una puntata di Servizio pubblico, fa la sua parte raccontando i lacci e lacciuoli italiani ed europei che rendono difficile la vita dei pescatori nel nostro Paese. C’è anche il poliziotto di frontiera Daniele Contucci, a raccontare la lotta quotidiana agli scafisti. Ma anche Alfredo Mantovano, Guido Crosetto e Giulio Terzi di Sant’Agata. In un angolo, Roberto Gasparotti, un tempo uomo immagine di Berlusconi. “Ora lavora per Fdi?”. “Ma quando mai, lavoro sempre con Berlusconi, non c’è stata nessuna rottura, sui giornali si scrivono tante fesserie, sono qui come al solito a studiare il terreno il giorno prima”. Già, perché sabato l’ospite d’onore sarà proprio il Cavaliere. Quello che non ti aspetti il primo giorno, invece, è Giovanni Lindo Ferretti, l’ex cantante dei Ccp-Fedeli alla linea e dei Csi, un tempo molto a sinistra ora “montanaro, italico e cattolico-romano”, come ama definirsi. “Che ci faccio qui? Beh, cosa ci fa Putin a fianco al patriarca della chiesa ortodossa? Nulla è mai fermo, tutto cambia”, spiega. Il pubblico di Atreju gli assegna un premio, come pure al regista Pupi Avati.
Passa Francesco Storace, in gran forma. “I parlamentari in fuga da Fi? E’ tutto un problema di interesse, ma se fossi in Berlusconi qualche domanda me la farei. Certo, se proprio da qui Silvio lanciasse il ticket Salvini-Meloni, sarebbe un bel passo in avanti”, osserva l’ex governatore del Lazio. Già, il ticket. “Noi e voi abbiamo un vantaggio: abbiamo fatto il salto generazionale e abbiamo due leader giovani. Il problema di Fi è che quel salto non l’ha fatto”, sostiene Maroni. Che, a differenza di Salvini, non chiude ad Alfano. “Io con Ncd in Lombardia governo benissimo, il loro problema è che a Roma seguono una linea diversa. Questa ambiguità va risolta”.
La platea gradisce e si prepara per il monologo serale di Marcello Veneziani. Sarà la location, ma anche nel look i ragazzi di Atreju sembrano meno destrorsi e vagamente più pseudo-dem. Tante camicie bianche, nessuna nera. Mentre le sale hanno nomi futuristi: Boccioni, Balla, Marinetti. E in tempi in cui si parla solo di “food and beverage”, non poteva mancare il momento show cooking con lo chef Filippo La Mantia, che terrà la sua lezione sabato all’ora di pranzo. In serata, invece, recital di Enrico Ruggeri, artista che a destra piace assai. Chiude domenica la Meloni che verrà intervistata da Paolo Del Debbio. O viceversa: “Ma perché non vuoi fare il candidato sindaco a Milano?”.
Poi, chiusi i battenti, la prossima settimana per Fdi si apre un’altra bella partita, perché l’assemblea dei soci della Fondazione Alleanza nazionale sarà chiamata a prendere una decisione sull’ingente patrimonio mobiliare e immobiliare. Ma questa è tutta un’altra storia.
(TUTTE LE PASSIONI, NON SOLO POLITICHE, DI GIORGIA MELONI. LE FOTO)