Da almeno una decina d’anni è una specie di grillo parlante della politica. Un piede nei talk show e la testa nei suoi uffici della Tod’s. Sempre pronto a riservare giudizi al vetriolo verso questo o quel leader, Silvio Berlusconi o Matteo Renzi. Diego Della Valle non è certo nuovo ad improvvisate incursioni nell’agone politico. spesso seguite da accorati appelli alle alte sfere dello Stato perché si adoperino per convincere il premier di turno a fare fagotto, togliere il disturbo e mollare la poltrona su cui è seduto. Salvo poi tornare a fare il suo mestiere. Insomma, imprenditore ma anche un po’ censore. Senza mai però un impegno vero, concreto, con una propria proposta politica. Almeno fino ad ora. Già, perché negli ultimi giorni sono tornate alla ribalta voci di una sua discesa in campo, sponda centrodestra. Qualcuno si spinge molto in là e parla già di una potenziale Opa su Forza Italia. Cioè su Silvio Berlusconi. Fantapolitica? Forse. O forse no. Però qualcuno a un Della Valle politico ci pensa davvero. E già dice la sua.
PARTITO, CONVENTION E GIORNALI: IL CANTIERE DELLA VALLE
A rilanciare l’ipotesi di una discesa in campo di Della Valle è stata negli scorsi giorni Repubblica, che qualche giorno fa ha pubblicato alcune indiscrezioni che vorrebbero il patron di Tod’s e Fiorentina al lavoro per il suo partito. Secondo il quotidiano del gruppo l’Espresso, Della Valle nei giorni scorsi avrebbe sondato, tramite emissari di fiducia, numerosi parlamentari di Forza Italia, con lo scopo di verificare quanti berlusconiani, sarebbero disposti a seguirlo nel suo movimento in fieri Noi Italiani così da creare un nuovo soggetto politico, punto di riferimento del centrodestra e, perché no, alternativo o meglio sostitutivo rispetto a Forza Italia. Nome e logo sarebbero addirittura già stati depositati per la registrazione. Sempre secondo quanto riporta il quotidiano diretto da Ezio Mauro, il fratello maggiore dei Della Valle starebbe pensando a una convention da tenersi già all’inizio dell’autunno, in novembre. Non solo. Proprio in vista dell’impegno in prima linea in politica, l’industriale marchigiano (già azionista di Rcs, gruppo editore del Corriere) starebbe interessandosi a diventare primo azionista del quotidiano fiorentino La Nazione.
L’ALTOLA’ DELLA LEGA: C’E’ SOLO UN LEADER (E SI CHIAMA SALVINI)
Un Della Valle nel centrodestra non piace proprio alla Lega. Ancor meno se ne diventasse una sorta di leader. Raggiunto da Formiche.net dinnanzi al ministero dell’Economia dove ieri si trovava per dare man forte a Matteo Salvini che ha “occupato” simbolicamente il dicastero per protestare contro la gestione governativa del problema esodati, il deputato leghista Cristian Invernizzi ha di fatto bocciato l’ingresso di Della Valle in politica. “Sono anni che se ne parla della sua discesa in campo. I leader li scelgono gli elettori, se lui sarà capace di mettere in piedi delle politiche si vedrà. Vedremo se gli elettori lo considereranno un aggregatore nel centrodestra. Ma ad oggi questo aggregatore c’è già, lo scelgono gli elettori giorno dopo giorno e si chiama Salvini”, ha spiegato Invernizzi. “Chiunque vuole fare un ragionamento all’interno del centrodestra non può certo farlo prescindendo dalla Lega, dopodiché Della Valle faccia ciò che vuole”, ha tagliato corto il deputato.
I BERLUSCONIANI (E NON) TRA CAUTELA E NOVITA’
Ma che si dice davvero fra berlusconi o ex berlusconiani. Ignazio Abrignani, deputato di Forza Italia che ha aderito all’Alleanza liberalpopolare-Autonomie di Denis Verdini, è scettico. “Potrebbe anche scendere in politica ma non lo vedo avvicinarsi al centrodestra”, dice a Formiche.net Abrignani, sottolineando di voler prendere con le pinze l’idea di un Della Valle nuova proposta del centrodestra. Antonio Tajani, vicepresidente del Parlamento Ue, tra i fondatori di Forza Italia e fedelissimo di Berlusconi, sembra invece più affascinato all’idea di un Della Valle nel centrodestra, pur rimarcando la leadership dell’ex Cavaliere. “Le porte sono spalancate per tutti quelli che vogliono venire con noi, ma sia chiaro: noi un leader ce l’abbiamo e si chiama Berlusconi”, dice – reduce dalla convention popolare a Fiuggi – l’ex commissario europeo ed esponente di spicco di Forza Italia e del Ppe. A ritenere Della Valle come una risorsa per il centrodestra è invece l’azzurro Augusto Minzolini, per il quale “il centrodestra deve essere ristrutturato e allargato, passando dallo schema tradizionale a 3, Fi-Lega-Fdi, a una formazione più ampia, anche con il coinvolgimento di personalità moderate come Marchini, Passera e Della Valle”. Decisamente più sarcastico il commento di Gianfranco Rotondi, alla testa del movimento Rivoluzione Cristiana, che snobba a dir poco le tentazioni politiche dell’imprenditore: “Con tutto il rispetto per Della Valle penso che la mia Rivoluzione Cristiana alle elezioni amministrative del 2016 prenderà il triplo dei voti di Passera, Della Valle e Montezemolo se, fino alla fine, si lancia”.
IL SILENZIO DI FDI E LA FREDDEZZA DI SCELTA CIVICA
Dalle parti di Fratelli d’Italia invece, per il momento si preferisce non commentare gli scenari con un mister Tod’s politico, aspettando forse di capire se alla fine della fiera una discesa in campo ci sarà o meno. Fuori dallo scacchiere di centrodestra, il possibile avvento del Della Valle politico è stato accolto con una certa freddezza. “Non mi emoziona. Un conto è fare impresa, essere manager, un conto è trasmettere un messaggio agli elettori”, ha commentato con Formiche.net il sottosegretario all’Economia e segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti.