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Tutte le sciocchezze sul CARA di Mineo

Continua il tiro al piccione contro il CARA di Mineo accusato di rappresentare un vecchio modello di accoglienza, gestito in modo spartitorio dal sistema degli appalti addomesticati e dall’intreccio tra cooperative e politica. Quanto al nuovo modello, speriamo non si tratti degli accampamenti di fortuna nelle periferie urbane già degradate o della requisizione di alberghi e di appartamenti sfitti.

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Ecco il resoconto di un colloquio – riguardante il Centro di Mineo, tra Luca Odevaine e Giuseppe Castiglione, oggi sottosegretario (inquisito per turbativa d’asta) del Governo Renzi, allora presidente della Provincia di Catania: ‘’Castiglione non mi disse esplicitamente che Sisifo doveva vincere la gara, ma io capii perfettamente anche perché accompagnandomi all’aeroporto mi disse che Sisifo era per lui il gruppo più adatto a gestire Mineo; mi disse che erano cooperative di centro sinistra e quindi lui non aveva un interesse politico, ma li promuoveva perché li considerava capaci. Mi disse anche che vi era una esigenza politica primaria di favorire cooperative operanti sul territorio’’. Io non conosco Giuseppe Castiglione, ma mi domando quale amministratore locale non avrebbe parlato così e se è sufficiente, per commettere un reato,  esprimere – pur autorevolmente in ragione della posizione istituzionale ricoperta – delle opinioni  e degli auspici, che vengono giudicati secondo l’interpretazione che ne ha dato chi li ha ascoltati.

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Ricordate la gaffe del Ministero del Lavoro che, nei giorni scorsi, ha reso noti (e subito smentiti)  dati sull’occupazione gonfiati come la rana della favola che voleva somigliare a un bue? Pensate per un attimo a che cosa sarebbe successo se un incidente come quello in cui è incorso l’ineffabile ministro Poletti fosse capitato ad Elsa Fornero, quando ricopriva il medesimo incarico ministeriale nel Governo Monti. La polemica sul numero dei c.d. esodati è lì a dimostrarlo. Elsa Fornero fu accusata di incompetenza perché non era in grado di fornire dati esaustivi. Il che non era né facile né possibile perché, in molti casi, non erano stati neppure raccolti. Poi, la condizione di esodati non esisteva in sé, ma in conseguenza di alcune norme che la riconoscevano e la tutelavano sulla base di requisiti da sottoporre a verifica.

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Miracolo a Roma. Per la prima volta, per quanto concerne l’occupazione, le trombe dell’Istat hanno suonato la stessa musica delle campane del Governo.

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