Skip to main content

Tutte le sintonie tra Fitto, Marchini, Passera, Quagliariello e Tosi

L’Idea di Gaetano Quagliariello nasce al bar. E precisamente all’Illy Caffè di Roma, locale in pieno centro dove è stato presentato ieri il nuovo movimento del senatore ex Ncd. Che si è portato via dal partito di Alfano la parte che guarda più a destra. E anche quella di matrice più cattolica. “Identità e azione”, ovvero Idea, il nome di quella che loro stessi definiscono associazione, che per ora non diventerà un partito. “Perché non vogliamo fare l’ennesimo partitino”, spiega Quagliariello.

LE IDEE PER I SINDACI

Niente liste alle prossime amministrative, dunque, ma sostegno a una serie di candidati: Alfio Marchini a Roma, Corrado Passera a Milano, Di Piazza a Trieste e Gianni Lettieri a Napoli. Seguono Quagliariello, lasciando Ncd, Eugenia Roccella, Carlo Giovanardi, Vincenzo Piso, Andrea Augello, Luigi Compagna, Guglielmo Vaccaro (quest’ultimo ex deputato del Pd ora nel gruppo misto) e l’ex governatore abruzzese Gianni Chiodi.

SBUFFI E STILETTATE

Il movimento nasce dalla non condivisione dello schiacciamento di Ncd verso il Pd e il governo Renzi. Da tempo Quagliariello, da coordinatore del partito di Alfano, spingeva per l’uscita dall’esecutivo e l’appoggio esterno al governo. Ipotesi mai presa in considerazione da Alfano, che invece ha un pezzo del partito già pronto a costruire una nuova forza di centro alleata del Pd renziano. “Tra un po’ cambieranno nome, togliendo la parola destra”, sostiene Piso. Le malelingue però sussurrano anche che Quagliariello, già ministro nel governo Letta, non abbia mai digerito il veto di Renzi per un suo ingresso nel governo. Da allora la situazione si è sempre più incancrenita fino alla rottura finale.

METODO RADICALE E MERITO MODERATO

E ora? “Adesso lavoriamo per una ricostruzione del centrodestra, dialogando con tutti, e accettando anche personalità di altri partiti”, spiega l’ex ministro. Che da questo punto torna radicale (come la Roccella, ha una passato nel partito pannelliano), copiando il sistema della doppia tessera da sempre adottato da Marco Pannella. I principali interlocutori saranno Raffaele Fitto e Flavio Tosi. Poi c’è Forza Italia, naturalmente. Ma il movimento più vicino a Idea è Italia Unica di Corrado Passera. Il cui coordinatore nazionale, Lelio Alfonso, è passato per un saluto. “Con Idea inizia oggi un percorso comune”, annuncia. E infatti il nuovo movimento sosterrà con forza la candidatura di Passera a Palazzo Marino. C’è anche Maurizio Gasparri, come futuro alleato. Intravisto pure Paolo Cirino Pomicino, amico da tempo dell’ex coordinatore di Ncd.

IL RUOLO DI AUGELLO E PISO

L’unico ad avere un bel pacchetto di voti da portare in dote – perché il partito prima o poi si farà – è l’ex An e Pdl Andrea Augello, la cui truppa laziale ha abbandonato al completo Ncd per partecipare alla nascita della nuova creatura. E a chi gli rinfaccia di mantenere il seggio parlamentare, Quagliariello risponde: “Siamo in una democrazia parlamentare e non abbiamo vincolo di mandato. Detto questo abbiamo deciso di scendere dal carro dei vincitori e iniziare una sfida del tutto nuova e piena di incognite. Alle prossime elezioni a giudicarci saranno i cittadini italiani”. Mentre sui numerosi cambi di casacca, ricorda: “Io non ho mai cambiato le mie idee, il mio percorso è rimasto lo stesso, sono quelli intorno a me che non stanno fermi. Io resto fedele a me stesso”. “La nostra è una start up del centrodestra, vogliamo davvero creare qualcosa di nuovo”, osserva invece Vincenzo Piso. L’unica certezza è essere alternativi a Renzi. Sempre Piso: “Potremmo anche votare qualche provvedimento, se lo condividiamo. Ma saremo all’opposizione perché questo governo non ci piace”. La scelta di non diventare subito un partito può essere lungimirante: in questo modo la nuova formazione avrà tempo per strutturarsi, per vedere cosa succede, data l’estrema fluidità della situazione, specialmente a destra. L’unico rischio, visti i nomi, è scivolare nel movimento confessionale. “Non ne abbiamo la minima intenzione”, assicurano però Augello e Piso, la parte più laica del movimento.



×

Iscriviti alla newsletter